Non sentiva più il cuoricino della bambina che portava in grembo. E’ corsa subito presso l’ospedale di Sapri, ma la piccola era già morta. E’ la disavventura di una mamma lucana al settimo mese di gravidanza. I sanitari , come è solito fare in questi casi, hanno chiesto l’autopsia per capire le vere ragioni del decesso. In particolare se c’erano anomalie interne all’utero che potrebbero aver causato il decesso della bambina. In questo modo è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Lagonegro. La consulenza medico legale è stata affidata al dottor Adamo Maiese. Dalla bambina sono state prelevate alcune parti dagli organi interni per gli esami istologici, i cui risultati aiuteranno a capire cosa è realmente accaduto. Per il momento l’unico dato certo, è che quando la mamma è giunta in ospedale il cuore della bambina, ancora in grembo, aveva cessato di battere. Per questo la donna è stata fatta immediatamente ricoverare e partorire. I medici si sono ritrovati con il corpicino senza vita tra le mani .L’indagine dovrà servire a capire cosa ha provocato la morte della piccola e di chi eventualmente sono le responsabilità. Se del ginecologo o medico di base che hanno assistito la donna durante i sette mesi di gravidanza o dei sanitari dell’ospedale di Sapri. Quest’ultimi sono sereni “ perché – tengono a precisare – quando la donna è giunta in reparto non c’era più nulla da fare “. L’ospedale dell’Immacolata è da sempre un punto di riferimento delle donne in gravidanza perché ha sempre saputo garantire, nonostante le mille difficoltà della sanità pubblica, la giusta assistenza e professionalità prima, durante e dopo il parto.
ANTONIETTA NICODEMO