Il blitz dei Carabinieri nell’ufficio postale di Sapri ha portato alla denuncia di tredici persone per interruzione di pubblico servizio, falsità materiale e sottrazione e soppressione di corrispondenza. Secondo gli inquirenti sarebbero loro i responsabili della mancata consegna della posta mentre sono “ incalcolabili i danni provocati ai cittadini “. Quando i militari al comando del maresciallo Pietro Marino sono giunti nel centro smistamento si sono trovati di fronte a cumuli di posta accantonata in scatoloni, corridoi e terrazzi. Molta corrispondenza era ammassata anche nelle auto. Montagne di carta che da mesi era ferma nel deposito, probabilmente per l’impossibilità di consegnarla ai destinatari a causa della carenza di personale o di una cattiva gestione del servizio. L’ispezione dei Carabinieri è durata appena due giorni ma sono bastati per accertare che all’interno del centro smistamento si stavano consumando reati gravissimi a danno dei cittadini, e non solo di Sapri ma anche di altri comuni limitrofi. Perche nell’ufficio saprese viene depositata la corrispondenza destinata ad altri paesi del basso salernitano ai quali deve giungere dopo il lavoro di smistamento eseguito a Sapri. Nel fascicolo trasmesso alla Procura della Repubblica di Labonegro al termine del bliz i carabinieri riferiscono anche di aver rinvenuto lettere sulle quali erano state apposte false dichiarazioni “al solo fine – dicono – di mandare al macero la posta che doveva invece essere consegnata”. Secondo quanto riferiscono dalla locale compagnia dei carabinieri “ su molta corrispondenza – era stato scritto che non era stato possibile individuare il d estinario o la via in cui questo risiedeva “ mentre invece i carabinieri hanno verificato che fra queste particolari lettere destinati al macero c’erano documenti diretti ad uffici e cittadini facilmente identificabili. Per gli inquirenti, dunque, questo era solo un metodono che era stato adottato per evitare il lungo lavoro di consegna. Tra la corrispondenza accumulata nel deposito di sapri molta era arretrata di un mese altra invece di due o tre mesi. per il momento sono 13 le persone ritenute responsabili del disservizio e denunciate alla procura lagonegrese. Sotto inchesta sono finiti i responsabili della distribuzione saprese e alcuni postini . L’ inchiesta non è ancora terminata e punta ad identificare altri eventuali reposabili della grave inerruzione di servizio pubblico che ha mandato nel panico i cittadini, alcuni dei quali hanno presentato denuncia al Carabinieri.
Antonietta Nicodemo