“Il Carabiniere non è un mestiere ma è un motivo di vita e una passione”, con queste parole don Carlo, cappellano militare, spiega cosa vuol dire far parte dell’Arma, durante la celebrazione che si è svolta a Sapri, nella Chiesa dell’Immacolata, per festeggiare la Patrona dei Carabinieri. Una Santa Messa per rendere grazie e affidarsi a Maria, ma anche un momento da condividere con tutto il territorio. La celebrazione eucaristica è stata officiata dal Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro, Monsignor Antonio De Luca, che ha ricordato, soprattutto ai ragazzi delle scuole presenti, che l’”Arma dei Carabinieri è un’amica. Tanti i sindaci che hanno accolto l’invito a partecipare alla funzione eucaristica in rappresentanza dei lori comuni, le Forze di Polizia, e le associazioni, a cui il Capitano della Compagnia di Sapri, Francesco Fedocci, ha rivolto il suo più sentito ringraziamento per il loro impegno costante. Nel suo discorso finale, oltre a rivolgere un pensiero ai ragazzi che rappresentano il futuro dei nostri territori, Fedocci ha fatto un invito alle istituzioni:” Aiutateci a contrastare gli abusi edilizi ” .
Il Capitano ha ricordato anche l’importanza di fare rete, perché ogni cittadino sia parte integrante della comunità e non uno spettatore. Alla fine della celebrazione, i Carabinieri della Compagnia di Sapri hanno donato al Vescovo, al Sindaco di Sapri, Antonio Gentile, e al Parroco don Raffaele Brusco, l’immagine della loro Patrona. La Virgo Fidelis, nella sua tradizionale raffigurazione, ha tra le mani un libro con la frase “Sii fedele sino alla morte”, ispirata alla fedeltà propria di ogni militare dell’Arma, e che per i Carabinieri è diventata il celebre motto “nei secoli fedele”.
Rosamaria Marino