E’ arrivata la decisione della seconda sezione della Corte Suprema di Cassazione sulla presunta inchiesta assenteismo al Centro d’Orientamento professionale di Sapri. E’ stata accolta in pieno la memoria difensiva presentata dall’avvocato Franco Maldonato, relativamente al responsabile degli uffici e ad alcuni degli 11 impiegati nella struttura. E’ stata dunque annullata l’ordinanza del Tribunale di Salerno risalente allo scorso 25 settembre con la quale veniva accolta la richiesta del Pm che chiedeva i domiciliari per il responsabile del centro saprese e la sospensione dal lavoro per due mesi per gli altri dipendenti. Nessun arresto dunque e nessuna sospensione per il momento mentre comunque si attende l’avviso di conclusione delle indagini e la comparsa davanti al Gup che ugualmente dovrà pronunciarsi sul rinvio a giudizio o l’archiviazione del caso. Le accuse mosse dopo le indagini della Procura era che gli operanti nel Centro di Orientamento Professionale di Sapri si assentava spesso dal lavoro, mettendo in essere la consumata pratica dei dipendenti pubblici di timbrare il cartellino e poi uscire di farlo timbrare da qualche collega compiacente, entrando in servizio più tardi. Il Pm però aveva ravvisato il pericolo di ripetizione dei reati e aveva chiesto e ottenuto delle misure precauzionali. Ora però la Cassazione è intervenuta per annullarle, accogliendo la tesi della difesa la quale sosteneva che erano mutate le condizioni di lavoro degli impiegati, trasferiti in altre strutture e quindi con l’impossibilità di rimettere in atto lo stesso sistema e, inoltre, che i Giudici del Riesame a cui si era appellato il pm per ottenere le misure restrittive, si erano sostituiti al datore di lavoro degli indagati, stigmatizzando il comportamento inerte della Regione Campania ed anticipando la punizione di una condotta ritenuta riprovevole mettendo in essere una valutazione più politica che giudiziaria.
Daria Scarpitta