Consiglio comunale ieri a Sapri. Al centro degli argomenti trattati, tra l’altro, anche il debito relativo ai lavori sulla seconda passeggiata del lungomare. Una vicenda risalente al 2010, quando il tecnico comunale incaricò una ditta di effettuare dei lavori di ripristino del lungomare a seguito dei danni di una mareggiata, ma il Comune non completò l’iter previsto e la ditta non venne pagata, dando il via ad una vicenda giudiziaria che portò alla condanna del tecnico stesso al pagamento della somma di circa 100 mila euro. Il fatto sta alimentando il dibattito politico nella cittadina della Spigolatrice da circa un anno dopo che il Comune ha deciso di farsi carico del debito. Nel corso della seduta di consiglio comunale la maggioranza ha deciso di cambiare la fonte da cui attingere il denaro necessario al pagamento, annullando dunque quanto stabilito lo scorso agosto. Una decisione che anche questa volta non è stata fatta passare sotto silenzio da Sapridemocratica. “Il debito in questione – hanno detto dalla minoranza – è stato generato per grave responsabilità della coppia Gentile-Congiusti durante l’amministrazione D’Agostino. Ora nel mese di agosto una maggioranza /minoranza composta da solo sei presenti decise di pagare il debito con i residui dei fondi della cassa depositi e prestiti. Ad ottobre però la Cassa ha negato l’utilizzo di tali risorse per erronea imputazione e la maggioranza ieri ha annullato l’atto precedente e deciso di contrarre un mutuo con una banca privata facendo quindi pagare ai cittadini un debito generato grazie agli errori di Gentile&Congiusti”. Nel corso del consiglio comunale, inoltre, la maggioranza ha deciso di annullare la precedente adesione al Suap sistema Cilento, preferendo internalizzare il servizio con l’impiego di dipendenti comunali e ridurre così i costi e ha aderito invece alla Società Distretto Rurale di cui fanno parte operatori privati e anche Comuni come Vallo della Lucania, Gioi, Orria, Moio della Civitella. Anche qui non sono mancate le critiche di Sapridemocratica: “Meno di un anno fa – hanno detto i consiglieri – la stessa maggioranza aveva ritenuto vantaggioso aderire al Suap Cilento. Sono stati pagati anche i primi 3500 euro per entrare. Ora però cambiano idea, forse è solo una questione di poltrone attese e non assegnate nell’ultimo rinnovo degli organi avvenuto a settembre 2020. Aderiscono invece al Distretto Rurale, una società a prevalente capitale privato, quando Sapri non è una cittadina rurale e nella società sono presenti Comuni non costieri. Insomma, un nuovo Baraccone di cui i Sapresi pagheranno le spese”.
Daria Scarpitta