La lettera al Prefetto della consigliera di maggioranza dissidente Donatella D’Agostino ha riacceso il dibattito politico all’interno del comune di Sapri. Nessun particolare scossone, apparentemente, ma le segnalazioni al rappresentante del Governo hanno fatto sollevare nuovi dubbi sulla corretta gestione della macchina amministrativa. D’Agostino, nella sua lettera, non va nei dettagli ma con le sue parole fa comprendere al Sindaco e al Prefetto che è a conoscenza di situazioni che si stanno verificando all’interno del municipio, e che ritiene illegittime, a partire dalla selezione di vigili urbani. Dal gruppo di opposizione le consigliere Pamela Marino e Lucia Pepice attraverso una nota stampa invitano il Sindaco Antonio Gentile a fare chiarezza. “I fatti denunciati dalla D’Agostino – scrivono – sono gravissimi”. Entrambe sollevano un’altra questione, che ha a che fare con la discriminazione di genere. Secondo quanto riferito al Prefetto dalla D’Agostino, più di una volta le è stato impedito di accedere in comune e quindi di svolgere il suo ruolo di amministratore comunale. “Nella qualità di donne – precisano Marino e Pepice – esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti della consigliera D’Agostino per essere stata ‘messa alla porta’ della casa comunale che è di tutti. Un fatto inaccettabile e grave che è accaduto anche perché ‘donna’. Siamo certe – aggiungono – che nessuno si sarebbe permesso di non fare entrare il consigliere Giuseppe Del Medico”. Di qui il loro appello alle tre consigliere di maggioranza Falce, Pecorelli e Morabito. “Vi invitiamo ad assumere una posizione chiara a tutela del ruolo delle donne nelle istituzioni. Non possiamo accettare – concludono – che si consumino fatti di prevaricazione ed arroganza, offensivi del genere femminile, ancor più all’interno delle mura di un ente istituzionale”. A Sapri è da un po’ che il dibattito politico si è assopito. Considerando che il prossimo anno si torna alle urne è possibile che a breve si infuocherà.
Antonietta Nicodemo