“Ops… stanno finendo i terroni. Ma come, già? E così, da un momento all’altro?» Così Pino Aprile, giornalista ex direttore di Gente e autore per TV7, inizia, nel modo provocatorio che gli è congeniale, questo suo pamphlet, che affronta l’annosa e scontata Questione meridionale da un’angolatura completamente diversa. “Mai più terroni. La fine della questione meridionale” è il titolo del libro presentato sabato sera a Sapri davanti ad un uditorio attento e pronto a ribattere. L’autore pugliese, già noto per la rabbia con cui aveva ricostruito in precedenti pubblicazioni “Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero meridionali”, la conquista del Sud perpetrata con l’Unità d’Italia, è passato con questo suo ultimo lavoro ad un ottimismo deciso per il futuro del Mezzogiorno. “Per condannare i meridionali a uno stato di minorità civile ed economica, – ha detto l’autore al pubblico saprese- sono state necessarie prima le armi e i massacri, poi è bastato isolarli. Ma il web è viaggiare senza percorrere spazi: scompare, così, lo svantaggio di ferrovie mai fatte e treni soppressi, di autostrade e aeroporti mancanti. Il Sud è, da un momento all’altro, alla pari. E può prendere il largo, su quella pista, perché per la prima volta, dopo 150 anni, è nelle stesse condizioni dei concorrenti». Un’ipotesi che se spinge i meridionali a riprendere in mano il proprio destino, ha portato qualche mormorio tra il pubblico saprese, espresso con delicatezza di toni ma piglio deciso da uno dei relatori l’avvocato Franco Maldonato. “La questione meridionale è tutta davanti a noi- ha detto- Sta nei 700 mila giovani costretti ad abbandonare il Mezzogiorno nel decennio 2000-2010, nell’inferiorità infrastrutturale, non abbiamo ancora il doppio binario su intersezioni fondamentali per ciò che riguarda la ferrovia. E inoltre- ha aggiunto l’avvocato- la nostra inferiorità è dettata dalla minorità della classe dirigente”. Uno scambio di opinioni vivace partito da due opposte visioni dell’Unità d’Italia, una più filo borbonica, quella di Aprile, che evidenziava le rapine fatte dai Piemontesi al florido Regno di Napoli, e un’altra, quella di Maldonato, che sottolineava come la questione meridionale fosse precedente all’Unità e venisse dalle 4 dominazioni diverse subite dal Meridione diventata così terra disomogenea. L’incontro prestigioso e quanto mai interessante è riusciti nel suo intento: regalatre un attimo al pensiero e alla riflessione.
Daria Scarpitta