Sapri dice addio ad un altro personaggio che ha qualificato la vita recente della cittadina. Si è spento ieri all’Ospedale dell’Immacolata Michele Russo, meglio conosciuto come Michelaccio. Un brutto male lo ha portato via a soli 67 anni, vissuti però con intensità e determinazione, lasciando un segno nella società saprese. Capelli candidi sul volto abbronzato, sorriso sempre aperto, Michelaccio è stato un perfetto connubio tra spensieratezza e passione civile, simpatia e impegno. In pensione dopo aver lavorato nelle Ferrovie, sposato e padre di tre figli, era noto per il suo passato da calciatore. Aveva militato nel Sapri e, successivamente, trascorsa l’età per poter giocare attivamente, non si era mai separato da questa sua passione, occupandosene come opinionista, tifoso, appassionato. Storica la sua collaborazione con la nostra emittente quando faceva parte del team di “105 Sport” e con i suoi motti e la sua esperienza sul campo, commentava, suggeriva, stuzzicava. Proprio recentemente era stato ricordato da Nicola Senatore e il suo L’altro calcio- la Storia con un’intervista che ripercorreva le varie tappe della sua vita. La capacità di dire pane al pane e vino la vino, senza timore e con assoluta schiettezza, non l’aveva mai persa ed era stato proprio questo a renderlo una persona leale, genuina, pronta a combattere per ciò in cui credeva, senza sovrastrutture. Per questo non si può dimenticare il suo impegno nell’attività pubblica e sindacale. Era stato responsabile del Tribunale dei Diritti del Malato e per quell’Ospedale di Sapri, che la vita già una volta gliel’aveva restituita dopo un colpo al suo cuore generoso, si era battuto partecipando ai cortei contro la soppressione del presidio e della provvidenziale Utic e portando la sua esperienza come testimonianza di buona sanità nei dibattiti. Fino all’ultimo il suo pensiero era andato a quell’ospedale che poi ha colto il suo ultimo respiro, e dalle corsie dove era ricoverato negli ultimi giorni aveva detto ancora una volta grazie al presidio e al suo personale. Ora che il nostro Michelaccio non c’è più è la comunità a renderlgi grazie per la sua vita e gli anni donati a chi lo ha conosciuto. Sabato alle 10 la possibilità di rendergli l’ultimo saluto nella Chiesa Madre.
Daria Scarpitta