Sviluppo dell’intelletto e delle capacità logico-matematiche, nuova concezione del tempo, miglioramento della socialità. E’ stato questo e ancora di più il progetto che da due anni una classe della scuola primaria di Via Kennedy a Sapri, appartenente all’Istituto Comprensivo Santa Croce, sta portando avanti acquisendo le abilità e le nozioni necessarie a destreggiarsi con gli scacchi. Un progetto che se lo scorso anno si è concluso con un appassionante torneo , quest’anno ha portato, sulla scia di una collaborazione Sapri-Marostica, città degli scacchi viventi, alla messa in scena di una partita storica, datata 1914, con tanto di ragazzi della classe terza vestiti a rappresentare i pezzi dello scacchiere. La giornata si è aperta con un corteo durante il quale hanno sfilato e danzato gli alunni delle primarie dell’Istituto Santa Croce, riportando un po’ attraverso le musiche e i vestiti le atmosfere dei primi anni del ‘900 quando la storica partita ebbe luogo. Poi su un ampio terreno di gioco i ragazzini di 8 anni che hanno seguito il progetto biennale si sono mossi seguendo le ingegnose fasi di questa partita giocata appunto nel 1914 da due russi. Un incontro avvincente dal significato simbolico ed educativo dove la chiave è proprio la donna che si sacrifica per la vittoria dei suoi. Infatti dopo una serie di mosse in crescendo, i ragazzini di terza hanno rappresentato il momento clou in cui la regina bianca si fa catturare in vista di un disegno più grande. Di lì a poco infatti è giunto lo scacco matto che ha arriso la vittoria proprio ai bianchi. La decisione di mettere in scena proprio questa partita è nata grazie all’impegno del coordinatore del progetto, il maestro Gaetano Bellotta che è riuscito a mettersi in contatto con la città di Marostica, celebre proprio per la rappresentazione annuale della scacchiera vivente e ad ottenere così il resoconto della storico incontro, già messo in scena nella cittadina veneta. Questo ampliamento dei confini per la primaria di Via Kennedy segna sicuramente un punto in più per questo progetto che ha permesso ai piccoli alunni di imparare un gioco affascinante ed istruttivo in grado di restare comunque attuale e di mantenere rispetto ai games moderni e tecnologici il gusto della riflessione, della sfida sottile ed intelligente, e del rapporto diretto con l’avversario.
Daria Scarpitta