Sapri : A cinque anni e dieci mesi dall’episodio in cui rischiò di perdere la vita Nicolò De Luca di Torre Orsaia, all’epoca studente liceale, arriva la sentenza di primo grado sui fatti che si consumarono nel polo liceale “ Carlo Pisacane “ di Sapri. Il Tribunale di Lagonegro ieri pomeriggio ha condannato ad un mese di reclusione, con la sospensione condizionale della pena e al risarcimento dei danni per lesioni colpose e gravi: il dirigente scolastico Franca Principe e l’allora responsabile della sicurezza scolastica l’ingegnere Nicola Iannuzzi. Assolto da ogni accusa l’ingegnere Lorenzo Criscuolo dirigente del settore edilizia scolastica della Provincia di Salerno, oggi in pensione. Il risarcimento dovrà essere quantificato davanti ad un Tribunale Civile, intanto i due imputati condannati dovranno liquidare immediatamente alla famiglia De Luca quindici mila euro come anticipo del risarcimento dei danni subiti da Nicolò, oggi studente di giurisprudenza a Roma. I giudici si sono riservati di depositare le motivazioni entro novanta giorni. L’episodio finito sotto processo risale al 7 luglio 2011 e si verificò mentre erano in corso gli esami di maturità. De Luca, quel giorno si recò a scuola per assistere all’interrogazione di alcuni compagni di classe. Tra un attesa e l’altra decise di fumare una sigaretta nel terrazzino al secondo piano del liceo saprese. Uno dei lucernai collocati sul pavimento della veranda non resse il peso. Si sfondò improvvisamente e il giovane studente dopo un volo di oltre sette metri finì a terra nell’atrio. Riportò: una frattura della fronte e del calcagno e ferite gravi al naso. Fu sottoposto ad un delicato intervento alla testa e dopo una lunga riabilitazione tornò alla vita quotidiana . Nel mirino della magistratura è finita soprattutto la porta -finestra con la quale si accede all’insicuro terrazzino. Gli imputati hanno dimostrato, anche con foto, che solitamente era chiusa con due lucchetti. “ Quel giorno però – sottolinea l’avvocato Paolo Nesta della famiglia De Luca – era aperta. Ed era aperta perché in realtà quella porta finestra non era dotata di un lucchetto. Con la sentenza di ieri è stata fatta giustizia”. Gli avvocati Federico Conte e Rocco Pecoraro rispettivamente legale della preside Principe e dell’ingegnere Iannuzzi attendono di conoscere le motivazioni prima di presentare eventuale appello. “ L’esito del processo soddisfa le attese dell’ex dirigente Criscuolo del suo avvocato Paolo Carbone.
ANTONIETTA NICODEMO