Sotto sequestro oltre due mila metri quadri del porto di Sapri. Ieri pomeriggio i carabinieri della locale compagnia sotto la direzione del comandante Emanuele Tamorri hanno apposto i sigilli al cantiere destinato alla manutenzione delle imbarcazioni. Denunciato Massimo Russiello presidente del consorzio “Cilento Mare “ che aveva ricevuto in concessione l’area dalla regione Campania. Secondo gli inquirenti nel cantiere le attività venivano svolte senza alcun rispetto delle norme a tutela dell’ambiente, dei lavoratori e della salute pubblica. Nell’area sequestrata sono rimaste bloccate 14 imbarcazioni, tra cui uno yacht, ed anche il carro ponte ed altri mezzi pesanti utili per l’alaggio ed il rimessaggio, come ad esempio due carrelli per il trasporto. Tutta merce che non potrà essere rimossa fino a nuove disposizioni. Dagli accertamenti eseguiti il consorzio aveva anche occupato abusivamente un’area attigua il cantiere. Per questo il responsabile è stato denunciato oltre che per violazione della legge sulle norme di sicurezza nei luoghi pubblici, di inquinamento ambientale, abbandono dei rifiuti speciali anche di occupazione abusiva di aree demaniali. “La Cilento Mare – aggiunge Tamorri – avrebbe dovuto eseguire solo piccoli lavori di manutenzione invece si cimentava in grandi interventi inquinando con vernici ed oli anche lo specchio acqueo antistante il cantiere”. “ Spero che l’inchiesta dei carabinieri – afferma il sindaco Giuseppe Del Medico – serva a mettere ordine in quella vasta area dello scalo in cui non c’è mai stato il rispetto delle regole. Alla regione abbiamo chiesto più volte, ed invano, di affidare al comune la gestione del porto”. L’approdo saprese è una infrastruttura incompleta. Tra contenziosi e carenze di fondi è difficile intravedere una immediata ultimazione dei lavori ancora al palo. Intanto continua ad essere teatro di inchieste e sequestri giudiziari.
Antonietta Nicodemo
Dopo il sequestro nel porto di Sapri, il consorzio finito nel mirino della magistratura chiede giustizia. Attraverso il suo legale fa sapere che non era entrato ancora in possesso dell’area tecnica ricevuta in concessione.