“ Maneggiavo la pistola ed è partito il colpo che ha ucciso mia moglie “ questo è quanto continua a dichiarare Gabriele Milito agli inquirenti e al suo avvocato. Una deposizione che non convince i Carabinieri. Gli elementi a loro disposizione dimostrerebbero che il delitto non è avvenuto accidentalmente. Intanto l’uomo non riesce a dare una spiegazione precisa su come ha trascorso le giornate antecedenti l’omicidio. Insiste però nel dire “ che una volta aver sparato la moglie involontariamente è uscito di casa e non vi è più tornato” . Per alcuni giorni hanno provato a contattarlo alcuni parenti ma non ha mai risposto al cellulare. Mercoledì pomeriggio, dopo il ritrovamento del cadavere, sono scattate le ricerche. Con l’aiuto dei Carabinieri di Lagonegro Gabriele è stato trovato in un grave stato confusionale tra le campagne di San Costantino di Rivello in Provincia di Potenza. Vagava tra la vegetazione senza meta. Gli abiti che indossava erano sporchi di polvere ed erbe. Il viso livido in alcune parti, la barba trascurata e lo sguardo assente. E’ probabile che girovagava da diverso tempo. La sua auto l’aveva fermata in una stradina alla frazione Medichetta perché bloccata in una cunetta. Non potendo continuare il viaggio in auto ha proseguito il suo cammino verso il nulla a piedi. Milito è rinchiuso nel carcere di Potenza in stato di fermo per omicidio volontario. Troppi gli interrogativi ai quali continua a non dare una risposta chiara e precisa. La sua psiche è molto provata tanto da non riuscire nemmeno a mostrare dolore per quanto accaduto alla moglie. Erano decenni che vivevano insieme ma spesso Antonietta pare criticasse il comportamento del marito. C’è anche chi sostiene che recentemente la donna avesse deciso di lasciarlo. Questo potrebbe aver irritato la sensibilità di Gabriele, in un momento di grave fragilità mentale. Le indagini in corso dovrebbero già nelle prossime ore sciogliere il giallo sul movente . Gli inquirenti sperano che sia il marito omicida a raccontare cosa realmente è accaduto e perché, per evitargli che la sua posizione si aggravi. Gli inquirenti avrebbero in mano elementi che potrebbero già smontare la sua confessione. Appare strano che abbia deciso di maneggiare la pistola nelle prime luci del giorno, nella camera da letto e davanti alla moglie che dormiva.
Antonietta Nicodemo