Il Gip presso il Tribunale di Lagonegro ha convalidato la custodia cautelare in carcere per Gabriele Milito per omicidio volontario. Il ragioniere in pensione di 75 anni ha ucciso la moglie Antonietta Ciancio con un colpo di pistola alla nuca mentre dormiva. Al termine dell’udienza e prima della lettura dell’ordinanza l’indagato si è sentito male ed è stato allertato il 118. D’ urgenza trasportato presso l’ospedale di Lagonegro . Gli avvocati Felice Lentini e Damiano Brandi avevano chiesto per Milito gli arresti domiciliari da scontare presso una abitazione di proprietà dell’uomo nel Comune di Tortorella, un paesino a ridosso di Sapri. Il Giudice, alla luce degli elementi raccolti nel corso dell’interrogatorio di garanzia,ha ritenuto opportuno convalidare l’arresto in carcere. Anche davanti al Gip ha dichiarato che “ il proiettile è partito mentre maneggiava la pistola e quindi accidentalmente”. La pubblica accusa, invece, ha evidenziato che gli elementi a loro disposizione dimostrano che la pistola al momento del colpo sfiorava la nuca della vittima. Nel corso dell’udienza, sarebbe venuto fuori che Antonietta avesse maturato l’idea di lasciare il marito e a riferirlo agli inquirenti sarebbe stata una sorella della donna. La stessa che martedì scorso, preoccupata delle mancate risposte di Antonietta alle sue telefonare, che le due erano solite farsi, ha chiesto l’intervento dei Carabinieri. Il giorno dopo i colleghi di Lagonegro hanno trovato l’auto di Gabriele in panne lungo una stradina rurale nel Comune di Rivello, e nella vettura non c’erano tracce della coppia. A questo punto i vigili urbani sono stati autorizzati a fare irruzione nella casa dei coniugi Milito a Sapri. E mentre i caschi rossi scoprivano il cadavere i Carabinieri rinvenivano l’uomo in un anfratto di una campagna a 300 metri dall’auto. Nella conferenza stampa di ieri, a cui ha preso parte anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri Antonio Neosi, il Procuratore Russo ha riferito che chiederà una perizia psichiatrica. Il Capitano Zitiello nel ricostruire i fatti che sarebbero accaduti all’interno della casa dove si è consumato l’omicidio ha riferito che l’unico elemento che potrebbe combaciare con la deposizione di Milito riguarda il momento in cui Antonietta sarebbe stata uccisa “ l’indagato – ha detto il Capitano – fin da subito ha riferito che il colpo della sua beretta 7,65 è partito mentre la maneggiava domenica scorsa tra le sei e le sette del mattino. E questo al momento corrisponde con quanto venuto fuori dall’ispezione cadaverica. Durante l’interrogatorio è apparso abbastanza lucido e non ha avuto nessuna reazione emotiva. Resta il fatto che continua a non dare una risposta precisa sul perché dopo aver sparato la moglie non ha denunciato l’episodio e perché si trovava tra le campagne di Rivello”. Nei giorni trascorsi tra la domenica dell’omicidio e mercoledì, quando è stato scoperto il cadavere, l’indagato avrebbe fatto ritorno a casa più di una volta. Tra i reperti a disposizione degli inquirenti anche il pigiama che l’uomo indossava al momento del delitto. Dopo averla uccisa, accidentalmente o volontariamente ha: posto la pistola in un cassetto, tolto il pigiama che ha lasciato nella camera da letto, si è vestito ed è uscito di casa. Nell’udienza di ieri con il Gip ha lasciato intendere chiaramente che Antonietta era l’unica persona cara della sua vita. Quando il Giudice gli ha ricordato di essere padre di due figli, quelli avuti dalla precedente moglie, Gabriele con la freddezza e la lucidità con cui sta caratterizzando i suo interrogatori, ha fatto capire che per lui i suoi figli non esistono da tempo. Difatti non si sarebbe mai preso cura di loro. La prossima settimana l’autopsia. La difesa ha già presentato istanza di riesame presso il Tribunale della Libertà di Potenza contro il provvedimento restrittivo del Gip. Per Milito gli avvocati Lentini e Brandi chiedono i domiciliari
antonietta nicodemo