La politica dei tagli investe anche le mense scolastiche di Sapri. Per diminuire i costi il comune ha deciso di ridurre da quattro a due le cucine esistenti. La decisione è stata ampiamente illustrata martedì sera in un riunione indetta dal sindaco Giuseppe Del Medico e a cui hanno preso parte la commissione mensa del plesso di via Kennedy e alcuni genitori degli altri edifici che avevano chiesto al primo cittadino un incontro per ottenere chiarimenti sulla nuova gestione del servizio. Secondo quanto definito dall’amministrazione comunale la refezione riprenderà in tutte le scuole dell’infanzia lunedì prossimo 7 ottobre. In via sperimentale saranno attivati soltanto i punti cottura di Via Crispi e Via Kennedy. Dalla cucina del plesso di via Crispi partirà il furgone coi i pasti destinati agli alunni della scuola di località Cantine e Via Procaccio, che sono i due plessi in cui si sono ridotte notevolmente le iscrizioni. Per questa ragione il comune ha deciso di chiudere le rispettive cucine. Il sindaco, però, si è impegnato a rivedere il tutto nel caso in cui nei primi cinque giorni dalla ripresa della refezione sarà accertato che il “pasto a domicilio” non garantisce ai piccoli un pranzo di qualità. Fino a gennaio il buono pasto avrà lo stesso costo del precedente anno scolastico. Due euro e cinquanta a pranzo per un totale di cinquanta euro al mese. Intanto il comune sta definendo il nuovo bando per l’affidamento triennale della gestione mensa. Al vaglio dell’amministrazione una serie di soluzioni che dovrebbero scongiurare un aumento eccessivo del buono pasto. Nella riunione di martedì è stato anche ipotizzato di far portare ai bambini stoviglie, pane, frutta e acqua e rivedere il menù eliminando le pietanze che i bimbi non mangiano e che finiscono nel secchio dell’immondizia. Piccoli dettagli che contribuirebbero a ridurre le spese di gestione del servizio e ad evitare quindi un’impennata del buono pasto. Le famiglie annunciano battaglia nel caso in cui il comune non riaprirà le due cucine se sarà accertato che il pasto spedito da Via Crispi non giunge ai bimbi entro i 5 minuti stabiliti dall’Asl.
Antonietta Nicodemo