Getta acqua sul fuoco il direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, Rocco Calabrese. Dopo la denuncia del Comitato di Lotta sul rischio chiusura del reparto di Ortopedia per le gravi carenze di personale, e la conferma dell’attuale difficile situazione giunta dall’assessore Falce, dottoressa del presidio, il tutto dinanzi al consiglio comunale saprese, il manager Calabrese tenta di tranquillizzare gli animi. “Il reparto non chiuderà- ha detto alla nostra emittente – Abbiamo stipulato una convenzione con il Vanvitelli di Napoli per cui arriveranno due specializzandi ortopedici e contiamo anche sulle operazioni di reclutamento del personale che tramite la nuova piattaforma aziendale potranno dare migliori risposte. Non va dimenticata inoltre la sinergia con i presidi vicini di Vallo e Polla.” Secondo dunque Calabrese, la situazione è difficile ma non così drammatica. “Non è diverso dalla scorsa estate – ha aggiunto – a meno che non sopraggiunga sulla mia scrivania una richiesta di pensionamento dal reparto di Ortopedia, e non mi risulta. Ma anche in questo caso troverò il modo di organizzare le attività in maniera alternativa. L’urgenza sarà sempre garantita.” Ma il Comitato di lotta non intende abbassare la guardia. “Abbiamo scoperto il gioco- ha detto Luciano De Geronimo – Se il nostro ospedale entro un anno non avvia i contenuti e le attività per diventare Dea di primo livello come promesso, si tornerà indietro. Da novembre, quando il Punto nascita era a rischio non è cambiato nulla. Le richieste di personale che il direttore sanitario ha fatto a febbraio sono rimaste inascoltate, mentre per altri ospedali si è proceduto al reclutamento, anche per quello di Agropoli.” Il Comitato di lotta torna a tirare la carica: “ E’ ora che anche la politica si svegli. – continua De Geronimo- Abbiamo ottenuto le delibere dei Comuni di Sapri, Ispani, San Giovanni a Piro, Centola. Il consigliere regionale Picarone e il vicepresidente della Provincia Stanziola hanno incontrato il commissario dell’Asl e gli hanno posto la questione. Questa lotta deve continuare. Noi stiamo spingendo e spingeremo arrivando, se necessario, anche alla magistratura per l’ipotesi di omissione d’atti d’ufficio perché qui vengono periodicamente a calmierare ma poi non attivano gli avvisi di reclutamento richiesti”.
Daria Scarpitta