L’ospedale di Sapri fuori dalla Rete Oncologica Campana. L’Asl di Salerno il 24 marzo scorso ha aderito a questa organizzazione che punta alla cura del paziente oncologico e lo scorso 21 aprile con un’integrazione l’ha meglio definita. In essa il Ruggi di Salerno è individuato come Centro Oncologico di Riferimento Polispecialistico a cui afferiscono una serie unità operative, per la creazione di gruppi oncologici specialistici interaziendali in riferimento a specifici tumori. Sono coinvolti tutti i Dea della provincia , quelli di Nocera/Pagani, Eboli, Vallo della Lucania e in più i presidi di ospedalieri di Polla, Sarno e Oliveto Citra. L’unico Dea dell’Asl di Salerno escluso dalla rete oncologica campana, forse perché tale solo sulla carta, è l’ospedale di Sapri. A renderlo noto è ancora una volta Sapridemocratica che ha sempre mostrato il suo dissenso verso la gestione delle problematiche dell’Immacolata da parte dell’amministrazione . “ Un nuovo passo indietro- hanno commentato i consiglieri del gruppo- per la sanità del Golfo di Policastro, ormai sempre ai margini della politica sanitaria, e per l’ospedale, sempre più dimenticato dal sindaco di Sapri : le nostre comunità sono costrette a pagare un prezzo alto nel silenzio delle istituzioni. Riteniamo sia necessaria una convocazione urgente del consiglio comunale per protestare contro l’ennesimo declassamento e rivendicare con forza il ruolo del nostro presidio”. Né questa è la sola criticità dell’ospedale: recentemente Sapridemocratica aveva messo in evidenza la carenza di fisioterapisti. Una vicenda la cui gravità è testimoniata anche dal direttore sanitario Claudio Mondelli che alla nostra emittente ha detto :” Ho scritto e sollecitato più volte in merito l’Asl di Salerno, e anche Vallo della Lucania, dove ci sono più fisioterapisti, affinché qualcuno di questi venisse a svolgere almeno qualche ora a Sapri ma non ho ricevuto alcuna risposta. Continuerò a farne richiesta”. Problemi ci sono anche al Distretto Sanitario dove l’assenza di una figura importante come il neuropsichiatra infantile sta creando da un paio d’anni non pochi disagi alle famiglie con bambini che necessitano dei controlli dello specialista. Nel concorso pubblico indetto dall’Asl per la copertura di 159 posti di dirigente medico sono presenti numerose discipline e specialità ma non la Neuropsichiatria Infantile, segno che il problema rischia di trascinarsi ancora a lungo.
Daria Scarpitta