“Le scuole dell’infanzia e quelle primarie necessitano di edifici nuovi e a norma “. A Sapri l’amministrazione comunale punta a demolire gli edifici scolastici segnati dal tempo e a costruire al loro posto scuole moderne e sicure. Una progettazione che interessa da vicino i due istituti comprensivi “ Santa Croce “ e “ Dante Alighieri”. Due realtà scolastiche importanti che oggi si trovano ad accogliere alunni di scuola materna ed elementare in strutture non proprio adeguate alle esigenze didattiche. Di quì la decisione della giunta comunale di reperire i fondi per la ricostruzione degli edifici scolastici in via Kennedy e via Crispi. I tecnici comunali sono alle prese con i progetti da candidare ai prossimi fondi europei mentre è stato già chiesto al Ministero di Grazia e giustizia di poter dirottare sull’edilizia scolastica gli 8 milioni di euro che erano stati destinati al comune di Sapri per la costruzione della cittadina giudiziaria. Siccome l’opera non è stata realizzata e i soldi da tempo sono nelle casse del comune, l’ammistrazione locale ha pensato di chiedere al governo centrale di poterli utilizzare per l’adeguamento del patrimonio scolastico. Intanto i due istituti hanno ricevuto un cospicuo finanziamento per progetti a favore della sostenibilità energetica da realizzare all’interno delle scuole materne ed elemetari. Interventi che, per il momento, il comune preferisce non autorizzare perchè interessano le strutture che puntano ad abbattrere e ricostruire. Il 5 dicembre il sindaco e i due capi d’istituto si recheranno a Napoli presso l’ufficio scolastico reginale per verificare se i finaziamwnti euroepi assegnati aalle scuole di via Kennedy e via Crispi possono essere dirottati su altri plessi degli stessi istituti già a norma con la legge e quindi non destinati ad opere di demolizione. “ In questo particolare momento di crisi – spiega il sindaco Giuseppoe del Medico – non sono possibili gli sprechi di denaro pubblico. E’ inutile costruire opere in strutture che questa amministrazione punta ad abbattere e ricostruire”. Per il preside della dante Alighieri Biagio Bruno “ in tempo di crisi un appalto pubblico può contribuire a rigenerare l’economia locale “ . Importante, dunque, sarà l’incotro di giovedì prossimo in provveditorato. Intanto l’opposizione critica l’amministrazione per non aver ancora autorizzato il progetto già cantierabile dell’istituto Dante Alighieri.
Antonietta Nicodemo