“ Non abbiamo intenzione di far trascorrere ulteriore tempo in attesa della rimozione dei detriti e dei rifiuti che si stanno accumulando nell’area dell’ex cementificio di Sapri “ . E’ quanto dichiara il sindaco Antonio Gentile dopo il sequestro preventivo del cantiere in località Pali . “ È prioritario – aggiunge – iniziare la bonifica dell’area . I dubbi sulla procedura e le modalità seguite per la demolizione, ancora parziale, dell’ecomostro non hanno mai convinto completamente la città e oggi, probabilmente, ne stiamo verificando la fondatezza”. Un’affermazione che mira , chiaramente a criticare il lavoro svolto dalla precedente amministrazione guidata dall’allora sindaco Giuseppe Del Medico che replica difendendo il lavoro svolto con la sua maggioranza di Sapridemocratica. Il sequestro dell’area dell’ex cementificio non può essere strumentalizzato per sporcare un momento storico della Città. Per anni abbiamo lavorato per liberarci dell’ombra opprimente dello scheletro di cemento che oscurava la bellezza della nostra baia. Il permesso rilasciato alla proprietà per l’abbattimento e la riqualificazione dell’area – ricorda – concedeva sei mesi di tempo per rimuovere i detriti della demolizione. Dopo 50 anni ci siamo liberati del cementificio, sarà cosa molto più semplice rimuovere i detriti, anche in danno, perché la proprietà è obbligata a farlo. Per il capo dell’opposizione il sequestro è un provvedimento che rafforza la pubblica amministrazione per “portare a completamento –precida Del Medico – la più importante vittoria di Sapri. Liberarsi per sempre del mostro” . Una questione questa dell’ex cementificio che ha sempre diviso la Città anche durante i lavori di demolizione. Tante le polemiche piovute sui metodi usati per l’abbattimento e sulla mancata rimozione immediata dal materiale di risulta. Ora inizia per quell’area un altro capitolo. Per oltre 60 anni la politica ha litigato sulla mancata demolizione dell’ecomostro promessa in campagna elettorale adesso, probabilmente, il braccio di ferro si consumerà sul mancato completamento dei lavori di demolizione e sui ritardi nella bonifica dell’area.
ANTONIETTA NICODEMO