A Sapri l’aumento della Tari del 25 % ha riacceso il dibattito politico e soprattutto ha generato malumori tra i contribuenti in particolare tra gli esercenti, già ampiamente soggetti a tasse di ogni genere. La discussione è esplosa la scorsa settimana dopo l’affissione del manifesto a firma di Sapridemocratica che , con dei semplice esempi, spiega a cittadini e commercianti le somme in più che dovranno versare al Comune per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, rispetto al 2019. Dopo l’applicazione dell’ aumento in bolletta e il polverone sollevato dal movimento di opposizione il Sindaco Antonio Gentile ha iniziato il giro di incontri con le diverse parti sociali per spiegare le ragioni del 25 % in più nella cartella tari 2020. I primi a ricevere sono stati i commercianti. “ Siamo stati costretti ad aumentare la tassa rifiuti perché è salito il costo del conferimento negli impianti di smaltimenti. Anche negli anni scorsi – ha detto – la spesa era aumentata ma non è mai stata indicata in bolletta. Per legge gli Enti devo coprire le spese al 100% per questo siamo stai costretti a prevedere un incremento della tassa “ . A queste dichiarazioni la minoranza ha replicato rendendo pubblici i dati relativi agli aumenti della spesa di conferimento a cui si riferisce il Sindaco. Numeri che non giustificherebbero il 25 % in più in bolletta. Oltre il botta e risposta c’è una certezza, la spazzatura a Sapri costerà il 25 % in più. Rispetto al 2019 un’abitazione di 100 mq con una famiglia di tre persone la tassa da 237, 97 salirà a 293,00 euro. Un ristorante di 200 mq pagherà all’anno 2.992,00 anziché 2.444,00. Un albergo di 300 mq invece di 1.152,00 dovrà versare 1.695,00. Un argomento, che sembra destinato a far discutere ancora a lungo.
Antonietta Nicodemo