Sotto sequestro il cantiere per l’abbattimento dell’ex cementificio di Sapri. Dopo gli accertamenti della scorsa settimana nel pomeriggio di oggi sono scattati i sigilli. Il sequestro preventivo è stato eseguito dai Carabinieri unitamente ai vigili urbani e al personale dell’Arpac. Dai sopralluoghi è venuto fuori che sull’area in cui insisteva lo scheletro di cemento era stato depositato materiale non autorizzato . Due le persone denunciate per reati contro l’ambiente il committente e il titolare della ditta esecutrice. I tecnici dell’Arpac hanno eseguito una serie di prelievi che dovranno servire a classificare il materiale rinvenuto all’interno del cantiere. I lavori di abbattimento dell’ecomostro sono stati eseguiti all’inizio dell’anno scorso nell’ambito di un patto tra la precedente amministrazione comunale e la società titolare dell’area in cui insisteva l’ex cementificio. I lavori di costruzione della fabbrica di cemento iniziarono negli anni ’50 ma non andarono oltre alla realizzazione dello scheletro che fino al 2016 ha deturpato l’immagine della città. La struttura è stata buttata giù nella scorsa primavera , ad eccezione di alcune parti. Il materiale di risulta non è stato ancora rimosso e a questo, secondo quanto venuto fuori dagli accertamenti, ne è stato aggiunto altro non autorizzato. In via cautelare il cantiere è stato sequestrato. Ora si attende la convalida da parte della Procura della Repubblica di Lagonegro. Un provvedimento che certamente spingerà il Comune ad emettere un ordinanza di rimozione dei materiali e per la bonifica dell’area. D’altronde è scaduto anche il tempo fissato dal patto siglato tra l’Ente Locale e la proprietà per l’abbattimento e il risanamento dell’area in località Pali affacciata sulla baia di Sapri.
ANTONIETTA NICODEMO