Sul porto di Sapri prosegue l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sala Consilina sui presunti abusi compiuti nel cantiere di rimessaggio. Per il momento l’unica persona denunciata è il responsabile del consorzio “ Cilento Mare “ che aveva ricevuto in concessione l’area. Non è escluso che nel corso delle indagini nel mirino della magistratura finiscano altri eventuali responsabili dei reati accertati all’interno del cantiere navale. Mentre la giustizia indaga i proprietari delle imbarcazioni che si trovavano all’interno dell’area posta sotto sequestro cercano di tornarne in possesso. La stessa cosa sta facendo il comune che si è già attivato per portare il carro ponte fuori dall’area interessata dal provvedimento giudiziario. Una macchina di cui il porto saprese non puoìò fare a meno. La sua indisponibilità andrebbe a gravare pesantemente sull’economia dello scalo. Intanto venerdì il sindaco sarà a Napoli presso la Regione Campania per tornare a chiedere che venga affidata al comune la concessione di tutte le aree portuali, incluso il cantiere navale. Oggi ne ha in gestione solo alcune, dalle quali riesce a ricavare 350 mila euro l’anno, a testimonianza che l’ente locale dal porto potrebbe ricavare nuova linfa per le sue casse e nuove opportunita di lavoro per il mercato locale. Dall’altra parte però ci sono i privati che da tempo gestiscono alcuni servizi ai quali non intendono rinunciare. Adesso però c’è da fare chiarezza su quanto accadeva nel cantiere di rimessaggio. I carabinieri hanno trovato un’area completamente fuori legge. Le barche venivano riparate senza alcun rispetto delle norme a tutela dell’ambeinte e della salute pubblica. Vernici e oli finivano direttamente in mare . Il consorzio “Cilento Mare” sostiene che ancora non era entrato in possesso del sito ma i documenti a disposizione degli inquirenti dimostrerebbero che allo stato attuale era comunque responsabile di ciò che accadeva all’interno del cantiere. Il sindaco tiene a precisare che il comune piu volte recentemente aveva chiesto alle autorità competenti che si mettesse ordine nell’area tecnica, da martedì sotto sequestro.
Antonietta Nicodemo