Da ieri Sapri non è più la stessa. Da quando ha dovuto assistere al suicidio di uno dei suoi figli, un ragazzo di appena 17 anni che non ha ritenuto più valide le motivazioni che spingono ognuno di noi a vivere e a combattere quotidinamente. La notizia si è diffusa nella tarda serata di ieri. I Carabinieri della Compagnia di Sapri sono stati chiamati a ricostruire l’amara vicenda. Il17enne in un attimo di disperazione si è avvolto al collo un lenzuolo dopo averlo legato al sifone dello scaldabagno e si è lasciato andare. E’ stata la sorella di due anni più grande a scoprirlo nell’abitazione al piano terra di Via Carducci dove i due abitavano con la madre. La ragazza, giunta a casa, aveva bussato ma nessuno le aveva aperto, nonostante insistesse a suonare il campanello. Sapendo che doveva esserci il fratello è entrata da una finestra e nel bagno si è trovata di fronte alla terribile scena. Immediatamente ha avvertito i sanitari del 118 che arrivati sul posto hanno tentato per circa un’ora di rianimare il ragazzo ma non c’è stato nulla da fare. Non si sa l’ora esatta in cui il ragazzino abbia messo in atto il terribile gesto ma è stato dichiarato morto alle 18.30. Il 17enne aveva frequentato il Geometra ma aveva poi lasciato la scuola e si era messo a lavorare, ultimamente presso un noto ristorante della cittadina, per aiutare il bilancio domestico. La sua, infatti è una famiglia semplice che con dignità sbarca il lunario prodigandosi in lavori saltuari. Il padre del giovane,separato dalla moglie, era deceduto in un incidente stradale. Chi conosce il ragazzo lo dipinge come tranquillo, riservato, una persona per bene mentre su Facebook pesano le sue parole di protesta e abbondano le sue foto con gli amici, anche se il suo sguardo, sempre un po’ assente, pensieroso, sembra raccontare tanto. Come quel biglietto lasciato in extremis sul mobile del bagno. Parole lapidarie per chiedere scusa ai familiari e spiegare il suo gesto. “Questo mondo non fa per me” ha scritto. Un duro atto d’accusa che ha colpito tutti. Ed ecco perché abbiamo scelto di parlare di questo ragazzo e del suo tragico gesto. Di solito non ci occupiamo dei suicidi, per la gran parte vicende molto personali, frutto di dolori privati indicibili, ma questa volta è stato diverso. Perché il messaggio del 17 enne è rivolto a ciascuno di noi, perchè di questa morte siamo responsabili un po’ tutti eccetto che lui, perché quel gesto ci spinge ad interrogarci su quello che manca e che non ha funzionato nel mondo di questo giovane. Dalle istituzioni vissute come troppo lontane, ai servizi sociali e a quanti non si sono accorti dei pensieri complessi del ragazzo, alle agenzie educative che non sono riuscite ad arrivare a lui, ai media che riflettono quotidianamente l’immagine di un mondo senza speranza per i giovani, a tutti quelli che non hanno saputo parlare il suo linguaggio e a donargli una visione diversa, perché in fondo sono stati questi gli unici motivi di questa morte acerba. Ora il corpo del 17enne è stato rilasciato per tornare tra le braccia dei suoi cari senza che venisse espletata l’autopsia. A lui nel pomeriggio di oggi l’ultimo straziante saluto.
Daria Scarpitta