Il caro estinto, settore purtroppo mai in crisi, continua ad essere motivo di attrito tra le onoranze funebri e l’amministrazione comunale di Sapri. Nella giornata di ieri il Tar di Salerno ha accolto il ricorso presentato da alcune ditte contro il Comune in merito al recente regolamento cimiteriale approvato a Gennaio 2013 e ha difatti annullato una parte dello stesso, ritenendola illegittima. La vicenda parte da lontano e finisce indirettamente per toccare un’altra controversia scoppiata quando sindaco del Comune era Vito D’Agostino. Allora il primo cittadino e il segretario comunale vennero rinviati a giudizio per non aver fatto applicare il regolamento esistente in merito al trasporto funebre che imponeva stretti requisiti per poter esercitare sul territorio saprese e per aver accettato autocertificazioni non veritiere da parte di 7 ditte di pompe funebri i cui titolari pure vennero rinviati a giudizio per aver dichiarato il falso. Questa vicenda è in dirittura d’arrivo e a breve ci sarà la discussione e la sentenza. Intanto, però, la nuova amministrazione saprese ha provveduto ad approvare un nuovo regolamento sui servizi funebri che impone una serie di requisiti alle ditte per operare su Sapri. Fra di essi un numero specifico di personale assunto e di carri in uso alle imprese, un piano tariffario definito, una cauzione di 2000 euro e anche la disponibilità continua di locali sul territorio. E proprio su quest’ultimo punto si sarebbe scatenata una nuova controversia tanto che alcune imprese sono ricorse nuovamente alla magistratura ritenendo ingiusto che onoranze con licenza per operare su tutto il territorio nazionale non potessero farlo a Sapri perché non in possesso di un locale sul territorio comunale. Il Tar ha dato loro ragione annullando questo punto del regolamento ritenuto illegittimo e abbracciando il principio della libertà d’impresa. Soddisfazione è stata espressa dalle ditte che potranno così, fermo restando gli altri requisiti, continuare ad operare a Sapri. Ma in questa vicenda anche il primo cittadino Giuseppe Del Medico esprime soddisfazione. “Il Tar ha ribadito indirettamente che abbiamo operato bene. – ha detto- Non ha annullato il regolamento o la delibera su cui c’erano state polemiche con le imprese, il che vuol dire che il nostro lavoro era giusto. Ha dichiarato illegittimo solo un punto che tra l’altro avevamo inserito su indicazione della normativa regionale. Il Tar ha di fatto bacchettato la Regione che imponeva che la contrattazione dovesse avvenire solo sul territorio del Comune che autorizza. Noi abbiamo unicamente applicato quanto disposto dal dettato regionale ma, a differenza di chi ci ha preceduto, abbiamo assicurato a Sapri per la prima volta uno strumento riconosciuto che permette di operare in maniera chiara e nel rispetto della legge” .
Daria Scarpitta