Due destini, due tragiche vicende che viaggiano attraverso i secoli e si riuniscono accomunate dallo stesso dolore. Sembra essere questo il senso di quel pannello che da ieri sera è stato illuminato a Sapri in Piazza Plebiscito alle spalle dello storico cippo funerario di età romana dedicato a Lucio Sempronio Prisco. La linea comune di fondo è la perdita prematura di un figlio. Stessa terribile esperienza di Pompeo Prisco che, stando all’epigrafe posta sul monumento di età romana, avrebbe dovuto dire addio al figlio Lucio, morto all’età di 25 anni e sette mesi e di Teofilo Brugnoli, avvocato assiduo frequentatore del Golfo di Policastro costretto a vivere la stessa esperienza con la perdita precoce del figlio Dario. E proprio la visita a quel monumento e la lettura dell’epigrafe in latino avrebbero colpito l’avvocato quasi che quelle parole fossero state scolpite nella pietra più di 2000 anni prima per lui,mettendo a nudo la sua anima. Si legge infatti nell’epigrafe: “Se il destino non fosse stato crudele, qui avrebbero dovuti essere letti prima il padre e la madre”. Il tema della sopravvivenza dei genitori al figlio avrebbe colpito la riflessione di Brugnoli, tanto da spingerlo a trascrivere lo stesso epitaffio sulla tomba del figlio e a donare alla comunità di Sapri quel pannello di alluminio , un pannello fotovoltaico che dunque si autoalimenta in grado di dare nuova visibilità e spessore al cippo. Il monumento, forse risalente al I sec. D.C. venne ritrovato nell’area della villa romana di Santa Croce e poi trasferito a Piazza Plebiscito per dargli una collocazione più degna ma di fatot ha finito per eclissarsi tra le quotidiane attività dello slargo. Il pannello da ieri sera illumina il cippo e vi resterà forse per tutta l’estate per sondare gli umori della popolazione e arrivare poi a decidere se renderlo un’installazione permanente o meno. Comunque sia l’amministrazione comunale di Sapri ha accettato quanto proposto dall’avvocato Brugnoli e ha deciso di avviare il nuovo esperimento proprio nella giornata dei festeggiamenti per il nuovo titolo di città consegnato alla cittadina della Spigolatrice. Sabato le celebrazioni hanno interessato tutte le strade principali di Sapri, grazie anche alla Fanfara dei bersaglieri i Caltanissetta che è stata ospite della comunità. Con i loro cappelli piumati, il ritmo preciso e i suoni squillanti la Fanfara in tour nel salernitano è arrivata a Sapri e , dopo l’alzabandiera sotto il Comune, ha percorso Corso garibaldi per arrivare alla Stazione per la deposizione di una corona in memoria dei Caduti in Piazza Vittorio veneto e poi è tornata indietro per Piazza Plebiscito dove si trovava il nuovo monumento fino alla Villa Comunale. In serata poi lo spettacolo sul lungomare con l’esibizione della fanfara con tutte le marce che l’hanno resa celebre, ricordando pezzi della storia italiana, senza dimenticare lo storico Inno di Mameli e il celebre Flick flock. Una bellissima e colorata esperienza che ha dato il giusto tributo ad una nuova città.
Daria Scarpitta