“Costruire i pilastri di un nuovo umanesimo, sui valori della libertà, della giustizia,e della verità”. E’ questo il messaggio assoluto della festa mondiale della Pace, che quest’anno è giunta al suo 50esimo anniversario, e che l’azione cattolica della Diocesi di Teggiano Policastro, ha voluto celebrare a Scario, accogliendo l’invito di papa Francesco, di incoraggiare i singoli e i gruppi, alla cultura della NON VIOLENZA. Ognuno di noi – secondo la Chiesa cattolica- dovrebbe dunque impegnarsi nel suo piccolo ad inseguire il cammino della speranza: e quindi abbattere il metodo politico del conflitto armato e riconoscere, non il diritto della forza ma la forza del diritto. “Per costruire il sogno della Pace bisogna però essere determinati a rinnegare l’odio, il male e la guerra”. Lo ha riferito alle famiglie e alle comunità parrocchiali cilentane, il fratello di Peppino Impastato, noto attivista palermitano, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. La festa della Pace che si è svolta a Scario, è stata quindi un’occasione per riscoprire la bellezza di marciare insieme per ottenere il primato dell’amore, portando un sorriso a tutti. Lo slogan scelto quest’anno dall’Azione cattolica italiana, per il mese della Pace è stato infatti il significativo gioco di parole circondiamoci di Gioia. Un double puzzle è stato invece il gadget che ha accompagnato la manifestazione per sostenere le attività e i progetti della cooperativa Il tappeto di Iqbal, una realtà di Circo Sociale, che da dieci anni opera in strada nel quartiere di Barra, a Napoli, mettendosi accanto ai giovani, per regalare loro nuove opportunità di crescita. “Non perché tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo”.
Caterina Guzzo