Non smettono di stupire le scoperte e le indagini archeologiche nei siti più conosciuti a sud di Salerno. Esempio perfetto è la Grotta della Cala, sito preistorico di Marina di Camerota, che continua a fornire dati di grande interesse sul comportamento e le strategie di sussistenza dei gruppi di cacciatori-raccoglitori che popolarono l’area costiera del basso Cilento nel corso del Paleolitico superiore. Grazie a un recente studio, effettuato da un team di ricercatori dell’Università di Siena e dell’Université Cote d’Azur, sono state infatti identificate armature litiche per armi da getto, fabbricate in loco da coloro che abitarono la grotta durante il periodo Epigravettiano.
Tali armature, rivenute negli anni ’60, sono tutt’ora oggetto di studio e consegnano uno spaccato interessante delle strategie di caccia nei dintorni della grotta, dimostrando anche il comportamento socio-economico degli uomini primitivi.
Intanto, le Grotte di Pertosa-Auletta continuano a far parlare di sé. Il sito salernitano è stato infatti premiato come Miglior Sito Archeologico d’Italia al Premio GIST ACTA, promosso dal Gruppo Italiano stampa turistica, per la straordinaria bellezza “olistica”, tanto di interesse archeologico quanto naturalistico. Il riconoscimento è stato consegnato durante il TourismA in corso a Firenze, dove la Fondazione MIdA è anche protagonista di un convegno nel quale verranno illustrate le scoperte relative alla campagna 2024, tra cui un fulmine in bronzo che trova un confronto nell’esemplare rinvenuto a San Casciano dei Bagni e che illumina su aspetti inediti, relativi all’esclusiva frequentazione della grotta a scopo culturale, rituale mai documentato in contesto ipogeo.