Una mostra che unisce il passato con la contemporaneità, concretizzando un fitto dialogo tra mito e modernità. Fino al 12 gennaio 2025, il Parco Archeologico di Paestum ospita “Segni Epocali: Fernando Mangone racconta Paestum”, un viaggio nel cuore dell’antica Poseidonia attraverso lo sguardo del noto artista cilentano.
A fare da sfondo all’inaugurazione di sabato 26 ottobre, il Tempio di Nettuno, al cui interno, per l’occasione, sono state collocate alcune delle tele di Mangone, che da oltre 30 anni si dedica a interpretare e valorizzare il patrimonio pestano. L’esposizione, frutto della collaborazione tra i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e della neonata Fondazione Fernando Arte Mangone, è stata concepita come un’esperienza diffusa tra gli spazi del Museo e dell’area archeologica.
A trasportare il visitatore attraverso le diverse sezioni della mostra, lo stesso artista cilentano, che in occasione della cerimonia di inaugurazione è stato protagonista di un live painting che ha anticipato lo svelamento del maestoso Polittico, ideato in esclusiva da Mangone per celebrare il Tempio di Nettuno, il Tuffatore di Paestum, e la mitologia classica in generale. Si tratta di un’opera composta da 20 tele estese per una lunghezza di 40 metri, che offrono al visitatore una visione multidimensionale: la luce del giorno e della notte si alternano infatti sulla tela, visibile anche in notturna, conferendo grande e ulteriore fascino al sito archeologico.