C’era una volta il Barattolo…che non è il comune contenitore che tutti intendiamo, ma, in una versione moderna e accuratamente rivisitata della fiaba di Biancaneve, è l’ottavo nano contro la crisi. A lanciare questa nuova definizione è stata la Cooperativa Terra di Resilienza che ha coniato l’espressione per pubblicizzare simpaticamente la Festa dell’autoproduzione e del baratto che avrà luogo sabato 22 giugno nella piazza di Sicilì a partire dalle 16. Un’iniziativa che punta a recuperare un’antica usanza dei piccoli comuni agricoli del Cilento, lo scambio di beni e servizi senza uso di moneta che oggi in tempi di crisi potrebbe diventare un vero toccasana per le tasche. Un tempo gli scambi avvenivano anche tra Golfo e Vallo di Diano, un do ut des che univa e acuiva le menti sul calcolo e ricalcolo del valore delle merci, perché solo il proprietario conosceva il valore del proprio lavoro e dei propri oggetti e dunque sapeva cosa scambiare con cosa. Ebbene Sicilì, piccolo borgo slow, già ricordato per le pratiche del buon vivere , si ammanta ancora di più di un’atmosfera tradizionale tornando per una giornata al baratto a cui tutti possono partecipare. Basta contattare la Cooperativa Terra di Resilienza , aderire alla carta dei principi del Barattolo e si potrà usufruire di uno spazio gratuito nella piazza per effettuar ei propri commerci. Oppure se non si ha mercanzia da esporre ma solo oggetti da usare come portafoglio per l’acquisto di altri basterà presentarsi in piazza sabato 22 giugno. Il baratto potrà riguardare anche beni immateriali, abilità, disposizioni. L’unico limite posto è l’immaginazione. Si potrà dunque barattare il soggiorno in un agriturismo con una performance artistica o una certa quantità di olio con una prestazione informatica. E se si saranno fatti bene i propri calcoli, il lieto fine, il vissero felici e contenti, in questa fiaba un po’ stravolta e attuale, non potrà che essere assicurato!
Daria Scarpitta