Il furto nell’ufficio postale di Sicilì ha creato enormi disagi all’utenza. Dal giorno del colpo, avvenuto il 14 marzo scorso, la filiale è chiusa al pubblico. Sono andati su tutte le furie i cittadini che si sono ritrovati privi dell’importante sportello soprattutto in questo periodo di pagamento bollette ma seppure le ragioni che hanno reso necessaria la chiusura dell’ufficio risultano una questione banale per il pubblico, non lo è per Poste Italiane. Durante il furto, infatti, è stato rubato anche l’impianto di videosorveglianza di cui deve essere dotato ogni presidio di Poste Italiane, per la sicurezza non solo dell’utente ma anche del suo patrimonio. Fino a quando, dunque, non saranno installate le nuove telecamere, per l’ufficio di Sicilì resterà in vigore il provvedimento di chiusura. Nemmeno l’interessamento del sindaco Cono D’Elia è servito a far accelerare i tempi per la riapertura della filiale e d’altro canto non c’è nessuna novità sul fronte delle indagini, anche se i carabinieri hanno recuperato alcuni elementi utili per l’identificazione dei ladri, che al momento però restano ancora ignoti. Quello che è certo è che ad agire saranno state più di due persone, se si considera che dall’ufficio postale è stata rubata una cassaforte di 600 kg, che poi è stata aperta con la fiamma ossidrica in un terreno alle spalle del locale cimitero, dove è stata rinvenuta dai militari dell’arma. Al suo interno c’erano circa otto mila euro .
Antonietta Nicodemo