Il Gip Sergio Marotta ha firmato l’ordinanza che archivia l’indagine sulla morte di Simon Gautier, il giovane escursionista francese che nell’estate 2019, dopo 10 giorni di ricerche, fu ritrovato senza vita in un dirupo di San Giovanni a Piro. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Vallo della Lucania ha respinto l’opposizione dei genitori alla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero. Le motivazioni, contenute in due pagine, confermano di fatto le tesi del Pubblico Ministero che scagionano da ogni responsabilità gli operatori del 112 e del 118. Si tratta degli operatori con i quali il 27enne entrò in contatto telefonico durante le sue richieste di aiuto appena dopo la brutta caduta, rilevatasi successivamente mortale. “La richiesta di archiviazione – si legge nell’ordinanza – merita di essere accolta, non emergendo dalle espletate investigazioni né elementi atti ad imporre agli inquirenti di procedere con imputazione coatta per omicidio colposo nei confronti di coloro che omisero di intervistare correttamente la vittima, né carenze istruttorie in ordine alla ricostruzione della condotta assunta dagli operatori del servizio 118”. Il Gip precisa anche che le ricerche iniziarono appena dopo il ragazzo riferì al 112, alle 8,59 del 9 agosto 2019, attraverso il suo cellulare, che “a seguito delle fratture riportate agli arti inferiori, mentre percorreva un sentiero, non era più in grado di camminare”. Ha anche chiarito che dalle indagini è emerso chiaramente che l’escursionista è morto nel giro di pochi minuti dall’ultimo contatto telefonico con i soccorsi, avvenuto alle 9,17. “La causa del decesso è stata individuata – scrive – in importanti lesioni vascolari che hanno determinato un’imponente emorragia a sua volta causa di uno shock emorragico irreversibile sfociante, nel giro di pochi minuti in uno stato di franco e ingravescente shock meta – emorragico , causa della morte”. Per la giustizia vallese il caso è chiuso, nessuno è responsabile della morte di Gautier. Gli operatori del 112 e del 118 non possono essere accusati di omicidio colposo. “Sono motivazioni assurde che non rispondono agli interrogativi che avevamo posto con la nostra opposizione”, dichiara deluso l’avvocato Maurizio Sica che fin dall’inizio ha assistito i genitori di Simon. La famiglia dell’escursionista ha sempre sostenuto che l’intervento immediato dell’elisoccorso sarebbe stato sufficiente per salvare Simon. Lo studente francese fu ritrovato senza vita il 18 agosto 2019, dopo 10 giorni di ricerche. Il suo corpo era in un dirupo a pochi metri dal Pianoro di Ciolandrea. Gautier aveva appena iniziato dalla cittadina cilentana la sua escursione in solitaria verso Napoli quando ha perso il sentiero ed è caduto nel dirupo. Il corpo fu recuperato dal soccorso alpino.
“Sto morendo di dolore, ho le gambe rotte, aiutatemi, vedo il mare ma non so dove mi trovo”, le sue ultime parole ai soccorsi prima di chiudere gli occhi per sempre.
Antonietta Nicodemo