Riceviamo e pubblichiamo:
Siti accessibili e trasparenti:
l’Asl Salerno al primo posto della classifica
L’Asl Salerno si piazza al primo posto nella classifica delle Aziende Sanitarie Locali i cui siti istituzionali rispondono ai requisiti di pubblicità e trasparenza imposti dal decreto legislativo 33/2013.
L’Asl Salerno è stata fra le prime Asl ad attrezzarsi per adempiere pienamente agli obblighi imposti dal suddetto decreto 33/2013 sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.
A tale scopo, infatti, l’Azienda ha proceduto all’adeguamento dei contenuti del proprio sito, provvedendo alla implementazione, attraverso il reperimento dei dati richiesti, di una apposita sezione, denominata “Amministrazione Trasparente”.
Tale sezione è articolata, come richiede il decreto, in diversi settori: dall’organizzazione alle consulenze e collaborazioni, dai concorsi ai bandi di gara, dalle sovvenzioni ai bilanci, dai pagamenti alle opere pubbliche, ecc. Tale azione consentirà all’ente di migliorare la qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali erogati ai cittadini, permettendo a questi ultimi di ottenere il massimo grado di accesso e partecipazione.
I siti web della Pubblica Amministrazione (ministeri, enti pubblici, enti locali, comuni, comunità montane, università, ecc.) sono stati processati da “La bussola della Trasparenza”, lo strumento che il Governo mette a disposizione dei cittadini per valutare l’adeguatezza dei siti di Enti e Istituzioni ai parametri imposti dal D.Lgsv 33/2013 ed altre norme vigenti.
E’ un risultato prestigioso –ha dichiarato il direttore generale Antonio Squillante– che ci onora e ci sprona a fare sempre di più e meglio, sulla strada della trasparenza, dell’accesso e della partecipazione dei cittadini ai processi della Pubblica Amministrazione. Un risultato che segna un passo decisivo verso il raggiungimento di obiettivi fondamentali quali la prevenzione della corruzione, il cosiddetto “controllo sociale”, l’accesso civico, il miglioramento delle performance, il miglioramento l’accountability (il dovere, cioè, di “rendere conto”) dei manager pubblici, l’attuazione di nuovi meccanismi di partecipazione e collaborazione tra PA e cittadini”.