Le spiagge non solo come sinonimo d’estate ed occasione di turismo. E’ ciò a cui fa pensare Legambiente che in queste ore ha rilanciato il proprio allarme sull’erosione costiera, come a dire che se di queste spiagge si vuole ancora godere , sono necessari interventi urgenti e decisivi. Secondo infatti uno studio fatto dalla stessa associazione ambientalista , analizzando un arco temporale che dal 1988 al 2011, ben 29 km di litorale nella sola Regione Campania sono stati cancellati. Su un totale di 360 km di costa, da Sapri a Baia Domizia,escluso le isole,oltre la metà del territorio, precisamente 181 km risultano trasformati. Di questi 28 sono i km occupati da opere infrastrutturali, 51 quelli con paesaggi urbani ad alta densità, 102 i km di costa occupata da insediamenti con densità più bassa e 17 quelli con paesaggi agricoli. Quindi risultano sfuggiti all’assalto del cemento solo 162 km di litorale, ma secondo Legambiente solo perché hanno un profilo roccioso o una morfologia che rende difficile l’urbanizzazione. A favorire l’erosione, dunque oltre all’abusivismo e allo sbarramento di corsi d’acqua, c’è da puntare il dito contro interventi scellerati e rigidi sulla costa che hanno condotto alla realizzazione di porti, barriere, soffolte e pennelli che hanno peggiorato o solo rinviato il problema erosione. Tra gli ambiti più a rischio l’associazione ambientalista segnala quelli tra Caprioli e Marina di Ascea, tra Marina di Casal Velino e Acciaroli, e tra Agropoli e Torre Piacentina. La riflessione sembra dunque chiamare in causa direttamente quell’intervento antierosione realizzato tra Ascea e Pollica il cui primo lotto va verso il completamento e il secondo, relativo alla sola Ascea, è in via di appalto. Si tratta di una serie di lavori che, oltre al ripascimento, hanno previsto anche la creazione di barriere sottomarine, quel genere di intervento, sul modello del pennello realizzato a Capitello, che Legambiente definisce inadeguato e di grande impatto. Sulla stessa linea il sindaco di Sapri Del Medico “Condividiamo quanto riferisce Legambiente- ha commentato- Diciamo no alle opere fisse, si al ripascimento e alla rimozione, dove è possibile, delle opere inutili” Secondo il primo cittadino massima attenzione deve essere rivolta anche ai fiumi oggi sottoposti a scarsa manutenzione e oggetto di scriteriati prelievi di materiale. “Bisogna fare una manutenzione programmata- dice ancora- ma è necessario anche che vengano snellite le procedure. Noi per portare del materiale da una parte all’altra della nostra spiaggia siamo stati fortemente ostacolati da mille autorizzazioni divise tra numerosi enti”.
Daria Scarpitta