Tassa di soggiorno: sì oppure no? Nel Cilento le opinioni sono discordanti. Ci sono amministrazioni che, verso l’imposta di carattere locale, fanno un passo avanti e chi invece si chiede se un viaggiatore scelga la sua destinazione andando a vedere dove questa non è applicata. E’ il caso di Casal Velino che, considerando la tassa di soggiono un freno per i flussi turistici, la boccia perché non intende gravare di alcun onere gli ospiti, ai quali siamo grati, dice il sindaco, Domenico Giordano, se scelgono di trascorrere le proprie vacanze nel centro della costa cilentana. Allo stesso modo la pensa anche il comune di Agropoli. Franco Alfieri sostiene che la tassa di soggiorno non incoraggia a venire nella terra a sud di Salerno. Piuttosto dice Alfieri, il tipo di contributo, così come ogni ordinamento tributario, rappresenta una jettura che anziché aiutare, deprime ancor più l’economia locale. Quelle che sono favorevoli all’imposta ma non l’hanno ancora istituita, sono le amministrazioni di Capaccio e Castellabate. Italo Voza ha dichiarato che in questa difficile congiuntura economica, il comune di Capaccio non ha voluto creare ripercussioni negative sul paese ma ben venga la tassa di soggiorno -ha detto- anche perché in qualche modo, secondo Voza, bisogna pur attivarsi se poi, per esempio, si vogliono riparare le strade nel Cilento. Ne approfitta, invece, per denunciare il mercato nero dei fitti abusivi, il primo cittadino di Castellabate, il quale, parlando della tassa di soggiorno sostiene che debba essere uno strumento, non che colpisce chi è in censito ma coloro i quali sono illeciti. Ecco perché prima di introdurla, il comune intende fare un monitoraggio di tutto il territorio. Faranno invece a meno dell’imposta sui servizi turistici, fino a quando potranno, gli amministratori di Pollica, dove, il sindaco, Stefano Pisani, non è pro all’istituzione delle tasse in generale. Cerchiamo di mantenere le pressioni fiscali al minimo ha detto Pisani. E per quanto riguarda i nostri ospiti, i turisti sono cittadini da qualche altra parte, perché, dunque, devono pagare? Dovrà farlo invece chi va a Camerota, dove e da quest’anno, il visitatore che alloggia in terra camerotana, sborserà da uno a due euro di contributo, in base alla tipologia della struttura ricettiva di destinazione (B&B, appartamento o albergo) e il pagamento al gestore avverrà solo per la prima notte di sosta. Da quest’anno, anche Centola e Sapri hanno detto sì alla tassa di soggiorno e sta per farlo pure il comune di San Giovanni a Piro. Il contributo è già in vigore, invece, dalla trascorsa estate, nelle località di Pisciotta e a Ispani e Vibonati, nel golfo di Policastro, dove, al contrario di tutti gli altri, resta ostile alla tassa il comune di Santa Marina.
Caterina Guzzo