Carmine Verrone è morto sul colpo, in seguito ad un trauma cranico cervicale. E’ questo quanto è venuto fuori dall’autopsia, eseguita stamane presso l’ospedale Luigi Curto di Polla dal medico legale Adamo Maiase. Una morte di fronte alla quale nessuno riesce a darsi pace. Il 18enne di Teggiano è deceduto, lunedì pomeriggio, mentre a bordo della sua Fiat panda stava facendo rientro a Casa dopo aver seguito le lezioni presso l’alberghiero di Sant’Arsenio, dove frequentava l’ultima classe. L’utilitaria verde è andata a schiantarsi contro un’auto che sopraggiungeva dalla direzione opposta, una Alfa Mito, guidata da un altro giovane Elio Albanese 26 che dal drammatico sinistro ha riportato solo lievi ferite, a salvarlo l’attivazione degli airbag. L’incidente, sul quale sono in corso le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Sala Consilina, è avvenuto sulla Statale 426, nel tratto che attraversa il comune di San Pietro al Tanagro nei pressi del cimitero. La Panda, che pare avesse invaso la corsia opposta al senso di marcia, nella parte anteriore si è ridotta in un groviglio di lamiere e il giovane non ha trovato scampo. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore prima di riuscire a liberare il corpo del 18enne ormai senza vita. A salvarsi per una casualità l’unica sorella di Carmine, Anna. Proprio lei lunedì 20 maggio festeggiava il suo compleanno e doveva essere seduta in macchina al fianco del fratello, poi all’ultimo minuto un cambio di programma, e così è scampata a quella che poteva essere anche per lei una tragica fine. Lo ha scritto sul suo profilo facebook ricordando il fratello. La salma in giornata verrà restituita ai familiari per l’ultimo saluto.
Roberta Cosentino