I sindaci del basso salernitano si riuniranno martedì sera a Torre Orsaia per discutere di due gravi emergenze: metanodotto e stipendi arretrati ai dipendenti e agli idraulico forestali della Comunità Montana. Gli argomenti sono stati posti all’ordine del giorno dal presidente dell’Ente sovracomunale Vincenzo Speranza, dopo le novità di questi giorni che hanno interessato il progetto della Snam e le nuove sollecitazioni partite dagli operai in attesa da tempo delle mensilità arretrate. Alla conferenza dei sindaci sono stati convocatati tutti i primi cittadini dei comuni che si estendono da Ascea a Sapri e da Cuccaro Vetere a Casaletto Spartano. La riunione inizierà con la discussione sul Gasdotto che la Multinazionale intende realizzare dalla Spiaggia di Policastro fino a Montesano Sulla Marcellana. La scorsa settimana l’opera ha ottenuto il prima via libera della Regione Campania mandando su tutte le furie gli amministratori comunali. Nella seduta di martedì i sindaci dei comuni interessati dalla mega opera chiederanno di presentare ricorso al Tar di Napoli contro il decreto regionale, ritenendolo illegittimo. “ Inoltre – afferma il vice sindaco di Tortorella Nicola Tancredi – ci sono alcuni passaggi nel provvedimento poco chiari, anche da parte dell’ Ente Parco “. Subito dopo la discussione sul Metanodotto l’assemblea sarà chiamata a definire un nuovo programma di interventi contro i ritardi della regione Campania nello stanziamento dei fondi destinati a pagare gli stipendi arretrati ai dipendeti e agli operai idraulico forestali della Comunità Montana Bussento Lambro e Mingardo. Tra le proposte che saranno messe in discussione anche la possibilità di chiedere le anticipazioni ad una banca con tasso d’interesse annuo agevolato. La riunione di martedì sarà anche l’occasione per snocciolare i numeri della drammatica situazione. Gli stipendi arretrati complessivi ammontano a quattro milioni e cento mila euro. Tre milioni per i 320 idraulico forestali ( di cui 200 a tempo determinato e 120 a tempo indeterminato) e un milione e cento per il personale dell’Ente Montano. La regione ha messo in liquidazione il saldo 2011, pari a un milione e 900 mila euro, il saldo del 2012, 280 mila euro e l ‘acconto del 2014 un milione e 300 mila euro. Ma ancora oggi, per ragioni burocratiche, l’ente non dispone delle risorse. Gli operai non ricevono lo stipendio da febbraio, i dipendenti da giugno.
Antonietta Nicodemo