15 arresti tra Campania e Calabria per traffico di droga: è il bilancio di un’articolata indagine condotta dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. I soggetti individuati e arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche transnazionale, di sostanze stupefacenti, furto, ricettazione e minaccia.
Secondo l’ipotesi accusatoria, si tratterebbe di un sodalizio criminale composto da soggetti di origine campana, in rapporti con appartenenti alle cosche della ‘ndrangheta della famiglia Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria.
Elemento centrale del gruppo sarebbe Carmine Ferrara, che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra narcotrafficanti stranieri e organizzazioni criminali operanti in Italia.
Un’operazione che ha permesso di constatare la pericolosità del porto di Salerno, ormai hub nazionale per l’importazione di droga dal Sud America. In particolare, due operazioni risalenti al 2023, sarebbero tra i traffici gestiti da alcuni degli arrestati: una in cui furono rivenuti 220 chili di cocaina provenienti dall’Ecuador e la seconda che permise di intercettare e sequestrare una tonnellata di marijuana occultata in un container partito dal Canada.
Dalle indagini, inoltre, sarebbe emersa anche la trasversale operatività di alcuni degli indagati: Franco Volpe e uno dei soggetti non identificati avrebbero infatti diretto attività criminali nel Cilento. Volpe, infatti, risulta domiciliato in quell’area, e secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe individuato gli obiettivi e fornito appoggio logistico a un gruppo di corrieri che avrebbero poi messo a segno una serie di furti.