Traffico di rifiuti Italia-Tunisia.Nuove misure cautelari. Ai domiciliari funzionario Regione Campania.

Rifiuti speciali trasferiti illegalmente dall’Italia alla Tunisia. Nuovi arresti e provvedimenti nell’ambito dell’inchiesta partita da Polla e che già aveva condotto alle manette un ex ministro Tunisino. La Procura di Potenza ha coordinato l’inchiesta che ora ha portato a 9 arresti, 5 in carcere e 4 ai domiciliari,  tra cui un funzionario della Regione Campania, al sequestro di tre aziende e all’iscrizione nel registro degli indagati di 16 persone . Dalle prime ore di questa mattina nelle province di Napoli, Salerno, Potenza e Catanzaro la Dia e I carabinieri per la Tutela Ambientale di Napoli hanno dato esecuzione ai provvedimenti cautelari. Il giro d’affari emerso è importante e  vede il coinvolgimento di dirigenti pubblici, intermediari e imprenditori. I reati contestati sono  traffico illecito di rifiuti, fittizia intermediazione di beni, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva e frode nelle pubbliche forniture. Sequestrati beni e conti correnti per un milione di euro. L’inchiesta partì nel 2020 dopo che la Regione Campania diede incarico ad un’azienda privata, di smaltire in Tunisia dei rifiuti poi scoperti essere speciali. L’accordo venne e stipulato a Polla nel 2019. I 213 container all’arrivo a Sousse vennero sequestrati e rispediti in Italia dove vennero stoccati a Persano. Ora a carico del  funzionario regionale finito agli arresti  sarebbero emersi «omissioni e condotte ritenute, a livello di gravità indiziaria, un consapevole contributo all’illecito traffico di rifiuti». Nel mirino della Procura anche la concessione di due autorizzazioni rilasciate da un ufficio di Salerno della Regione Campania. Il tutto per abbattere i costi  dello smaltimento dai 180 ai 90 euro a tonnellata. “ Per recuperare costi non si può pensare di trasformare territori vicini nei luoghi di smaltimento dei nostri rifiuti.- ha detto il procuratore Francesco Curcio-  Per risparmiare circa la metà dei costi legati ad un corretto smaltimento dei rifiuti  li si manda in paesi dove si sa che possono essere recuperati e neppure correttamente smaltiti”.