E’ pronto ad offrire un coltello ai genitori di Francesca perché lo ammazzino. Fa riflettere la disperazione di Pietro Bottiglieri, l’autista della Sita Sud indagato per omicidio colposo dopo il fatale incidente che ha portato alla morte della studentessa di Fisciano Francesca Bilotti. E’ l’altra faccia della medaglia di questa tragedia e oggi, dopo l’intervista che ha rilasciato a Lira Tv, tutti i media non fanno che parlare del suo dramma, del fardello che deve sopportare, gravoso seppure mai quanto quello della famiglia di Francesca . Ed è lui stesso a rendersene conto quando dice : “Anch’io ho figli e non ci dormo la notte” e chiede perdono ai genitori di Francesca arrivando ad affermare: “Se vogliono possono venire anche ad uccidermi, gli do io il coltello, ammazzatemi…più di questo non posso dire”. Pietro Bottiglieri ha prestato per 40anni il suo lavoro come autista, la maggior parte proprio per la Sita Sud e a giugno sarebbe andato in pensione. Ora vorrebbe solotornare indietro. “Era meglio se dormivo e non mi svegliavo quella mattina” dice e racconta di come ha fatto quel maledetto zig zag per portarsi nel box previsto per il suo mezzo. Ha detto che dallo specchietto non è possibile vedere la parte anteriore destra del pullman, quella dove era Francesca e che dunque, l’ha urtata senza accorgersene. Solo dopo che l’autobus ha sobbalzato si è reso conto di quanto è accaduto ed è sceso a terra assistendo così disperato agli ultimi istanti di vita della ragazza. “Respirava ancora- ha raccontato tra i singhiozzi- poi il Signore se l’è chiamata”. Bottiglieri ripete “non è stata colpa mia. Giuro che non l’ho vista.” Ma si capisce che è lui per primo che non riesce a perdonarsi. “ Chiedo scusa. Sono un uomo distrutto nel profondo. Vorrei morire anch’io”. Questo è quanto è andato ripetendo da quando è accaduto il fatto. Ora dovrà ricomporre per quanto possibile la sua vita . “Spero che il Signore mia dia la forza di andare avanti” prosegue e il suo racconto straziante aggiunge dramma al dramma.
Daria Scarpitta