C’è anche la bara di Francesco Cetrola, il maresciallo di 37 anni originario di Santa Marina fra quelle avvolte nel tricolore nella camera ardente allestita a Genova per le vittime della tragedia di martedì sera nel porto. Sono centinaia i cittadini comuni e le autorità che giungono presso la sede della Capitaneria di porto, dove è stata allestita la camera ardente, per rendere omaggio alle giovani vittime accertate. Tra i primi a far visita ai familiari è stato il presidente della regione Ligure, Claudio Burlando. Intanto i sommozzatori continuano a cercare in mare l’ultimo disperso, il sergente Giovanni Jacoviello, fino alle 14 di oggi non era stato ancora ritrovato. I funerali, su richiesta dei genitori delle vittime, saranno celebrati quando sarà recuperato il corpo del militare ancora sotto le macerie e che nel momento del drammatico incidente si trovava nella torre piloti con il maresciallo cilentano. Secondo indiscrezioni, se Jacoviello non sarà recuperato nelle prossime 24 ore i funerali di stato saranno celebrati mercoledì. Domenica mattina in fila per un saluto al giovane Maresciallo salernitano c’erano otto suoi amici giunti da Santa Marina alle 7,30. La loro visita è servita a dare un sostegno alla mamma Maria Romano Alfano, ormai distrutta dal dolore. L’amministrazione comunale attende la data ufficiale dei funerali per partecipare alla funzione con una delegazione. A rappresentarla saranno il sindaco Dionigi Fortunato, l’assessore Giovanni Pellegrino, il consigliere Antonio Lione e il vigile Franco Siciliano che reggerà il Gonfalone di Santa Marina, il piccolo paese interno del Golfo di Policastro dove Francesco era cresciuto e dove faceva rientro durante le sue brevi pause. Ora l’intero paese lo attende per l’ultimo abbraccio. Dopo i funerali di stato, infatti, il feretro sarà trasferito in paese per i funerali privati.
Antonietta Nicodemo