E’ riuscito ad avere giustizia dopo vent’anni un uomo di Sala Consilina, infettato con una trasfusione nel 1989. Il 60enne, nel marzo di 35 anni fa, fu costretto a ricorrere a una trasfusione di sangue a causa di una ferita grave: tale operazione venne effettuata all’ospedale “Curto” di Polla e in un primo momento non emerse alcuna criticità. I problemi arrivarono all’inizio degli anni Duemila: l’uomo salese iniziò a sottoporsi a una serie di esami a causa di improvvisi problemi di salute, insorti senza un apparente motivo.
E proprio da questi accertamenti, e in base alle successive analisi dei periti, venne appurato che la sacca di sangue era positiva per anti-HCV: l’uomo infatti aveva sviluppato una epatopatia cronica. Inizia così un lungo braccio di ferro giudiziario con il Ministero della Salute, che negli anni ha più volte chiesto che tutto finisse in prescrizione.
La sezione civile del Tribunale di Potenza ha invece ritenuto valida la tesi del legale del 60enne salese, condannando il Ministero della Salute al risarcimento di oltre 295.000 euro e al pagamento delle spese di lite, che ammontano a circa 22.000 euro, e a quelle di consulenza.
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