Un ultimo giorno di attesa che pesa come un macigno e spinge a gesti estremi. La possibilità, anche l’ultima , la più piccola, di salvare il tribunale di sala Consilina sembra ormai svanita e per il presidio di via Tressanti il capolinea è arrivato. Da Roma, dopo lo spiraglio aperto l’altro ieri, non è arrivata alcuna comunicazione, dunque resta valido il provvedimento di chiusura. L’esistenza del foro salese cominciata circa un secolo fa si interrompe il 13 settembre 2013 . Da domani non esisterà più, se non con una gelida annessione al tribunale di Lagonegro. Non sono valse le proteste, non sono valse le lamentele, le interpellanze, le barricate forse alzate troppo tardi, alla fine la manovra è passata. Ma c’è ancora qualcuno che spera, pazzi per chi ha già gettato la spugna. anche questa mattina alcuni manifestanti hanno bloccato la circolazione sulla nazionale che scorre sotto il tribunale; c’è stato anche chi cosparsosi di benzina ha minacciato di darsi fuoco e chi ancora ha paralizzato le vie di accesso al Foro: “Fino a quando non avremo notizie positive da Roma, nessuno riuscirà a fermare questa protesta – ha dichiarato l’ex sindaco di Sala Consilina Giuseppe Colucci – Siamo intenzionati ad occupare la strada ad oltranza, almeno fino a quando non saranno esaurite le nostre richieste”. Ma proteste a parte da domani inizierà ufficialmente il trasloco verso il Tribunale di Lagonegro a cui il presidio di Sala Consilina è stato accorpato. E proprio domani mentre i camion inizieranno a trasferire arredi e fascicoli i sindaci del diano hanno convocato per le 8.00, un consiglio Comunale straordinario davanti al Palazzo di Giustizia per decidere le prossime iniziative da mettere in atto.
Roberta Cosentino