Costituire una Fondazione per la gestione della Certosa di Padula. Una gestione, dunque manageriale, vicina territorialmente, per rilanciare il monumento come accaduto per gli scavi di Paestum. E’ per difendere questa sua idea lanciata una ventina di giorni fa, che il Direttore della Bcc Monte Pruno Michele Albanese si è sentito in dovere di intervenire con una nota pubblica chiarificatrice. “ La mia proposta – ha scritto – era solo l’esempio di uno strumento atto a garantire autonomia gestionale alla Certosa e come tale va considerata. Diversamente, la necessità di avere una direzione in loco, come avvenuto per il sito archeologico di Paestum mi pare decisiva e non più rinviabile”. Questa la parte per argomentare meglio la sua posizione. Ma Albanese, la cui idea era stata plaudita da molte persone, anche illustri, e criticata da alcuni generando un vero e proprio dibattito, è costretto anche a difendersi dal pensiero sempre più diffuso che chiunque si interessi e combatta per il proprio territorio, sia mosso da qualche interesse, nasconda insomma un secondo fine. “Ai pochissimi che hanno voluto strumentalizzare, a mezza voce, le mie parole – continua Albanese – considerandole un’indebita ingerenza in un settore che non mi appartiene o, addirittura, il preludio ad una possibile candidatura politica, rispondo in modo netto: non ho alcuna ambizione in tal senso, anzi mi rattrista profondamente pensare che una presa di posizione così limpida, come la mia, possa essere ritenuta un mezzuccio da campagna elettorale. Rivendico con orgoglio il diritto-dovere di interessarmi a questo territorio e, nello specifico, a un monumento che, se gestito nel modo migliore, potrebbe contribuire a risollevare le sorti, anche economiche dell’area valdianese. Questo mi sta a cuore come uomo, cittadino e direttore di un Istituto che investito e scommesso sulle potenzialità del Vallo di Diano e che ha fatto del rapporto con il territorio la propria forza”. Ancora una volta il direttore Albanese, che torna a chiamare all’unione e all’impegno enti e istituzioni interessate, ma anche privati e singoli cittadini, mostra umanità e senso civico, in un contesto che purtroppo stenta a riconoscerli perché sempre più li ha svuotati di significato.
Daria Scarpitta