Banditi dal Comune di valle dell’Angelo per un anno. E’ questo il provvedimento assunto nei confronti della Only Smoke Crew, un gruppo musicale hip hop del Cilento accusato di aver inneggiato all’uso della marijuana durante un concerto nel piccolo paesino cilentano. La vicenda ha avuto inizio lo scorso 29 aprile quando i tre musicisti componenti della Crew di Capaccio, Aldo Matrone, noto nell’ambiente hip hop come The Sniper, Gerardo Chiavazzo, cioè Skiaffone, e Cosimo Panico, alias Crazy Han, sono stati ospiti al VdA, un festival musicale, a Valle dell’Angelo. Nel corso della loro performance di 20 minuti, già peraltro portata in altre manifestazioni, hanno messo in piedi una scenetta con tre personaggi, un pusher, un acquirente e un poliziotto, regalando al pubblico delle bustine di cellophane con all’interno, tra l’altro, della carta velina verde per emulare della marijuana. Inoltre nell’eseguire il brano “Welcome to my paradise” hanno mostrato sul palco uno spinello gigante gonfiabile, prodotto da un marchio di marijuana light. La cosa non è passata inosservata. Al termine dell’esibizione i 3 musicisti sono stati identificati dai Carabinieri della Locale Stazione che hanno proceduto anche a requisire una delle bustine regalate al pubblico durante lo spettacolo. Dopo qualche settimana poi in caserma a Piaggine viene comunicato alla crew che la bustina è stata dissequestrata perché non è stato commesso alcun reato. La cosa però non è finita lì. A giugno infatti dalla Questura di Salerno arriva la comunicazione che i tre sono stati identificati come soggetti socialmente pericolosi e per questo viene fatto loro divieto di rientro nel comune di Valle dell’Angelo per un anno , pena da 1 a 6 mesi di arresto. Il ricorso presentato dalla crew è stato rigettato per silenzio del Prefetto lo scorso 3 ottobre. Di qui lo sfogo del gruppo “Rimaniamo basiti- hanno commentato in una lettera- , si è calcata troppo la mano, è un caso di censura evidente. Proseguire nell’azione legale richiede dei costi non indifferenti e onestamente, non ci va giù di venire trattati come dei criminali, per non aver fatto altro che uno show.”
Daria Scarpitta