Il Procuratore e il PM di Vallo della Lucania hanno impugnato la sentenza di primo grado sul caso Mastrogiovanni. La notizia è stata comunicata dalla Procura generale di Salerno al “Movimento per la Giustizia Robin Hood – Avvocati senza Frontiere”, nella missiva in cui si notificava l’accoglimento dell’istanza presentata dalla stessa associazione costituitasi parte civile. Anche le altre parti stanno presentando alla spicciolata le richieste di appello alla sentenza non essendo ancora scaduti i tempi previsti. Il Movimento Robin Hood aveva, però, fra i primi impugnato la sentenza agli inizi di giugno, ritenendo troppo miti le pene inflitte ai medici e ingiustificata l’assoluzione per gli infermieri, chiedendo dunque, in qualità di associazione che lotta per i diritti umani contro ogni forma di discriminazione e di abuso, che la sentenza venisse rivista. L’istanza è stata accolta e ci si avvia dunque vero quella che sarà la seconda fase del processo sul caso Mastrogiovanni. Soddisfatto il Presidente del Movimento Robin Hood, Pietro Palau Giovannetti che sottolinea come questo risultato “ oltre a rendere giustizia a Franco, almeno da morto, ha evidenziato quale ruolo possano svolgere nei processi le associazioni e la pressione della società civile, per l’affermazione della legalità e del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”. Di certo la notizia dell’accoglimento dell’istanza è stata importante anche per conoscere l’atto del Procuratore e del Pm di Vallo che hanno impugnato la sentenza. Ci vorrà ancora del tempo perché tutti presentino appello e si definisca la data di inizio del processo di secondo grado, intanto a distanza di mesi il verdetto iniziale è stato letto e riletto, oggetto di riflessioni e di incontri che anche il Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni sta tenendo in diversi punti d’Italia per tenere desta l’attenzione sulla vicenda.
Daria Scarpitta