Arriva fino a Vallo della Lucania l’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova su filonazismo, suprematismo e pedopornografia. Il blitz “ Blocco Europa Est” è approdato nella cittadina cilentana dove sono stati notificati gli arresti domiciliari ad un 21enne nato a cuneo ma residente a Vallo. E’ la terza misura cautelare eseguita, dopo le due in carcere che hanno riguardato due ventunenne di Genova. I giovani sono ritenuti dagli inquirenti i fondatori di una chat Telegram da 130 utenti dove si incitava alla discriminazione e alla violenza su basi razziste, misogine e antisemite. Tutto è partito da una segnalazione al commissariato di Poliza online. Le indagini hanno scoperto l’esistenza della chat dove ragazzi tra i 14 e i 21 anni si scambiavano file e video pedopornografici, ma anche di necrofilia, decapitazioni, suicidi, in particolare di minori di sesso femminile, torture ed esecuzioni jihadiste, mutilazioni e automutilazioni. I giovani utilizzavano un linguaggio suprematista mostrando simpatie per Hitler, esaltando le azioni e le stragi terroristiche, esprimendo odio verso ebrei, persone di colore e le donne. Durante il blitz sono state sequestrate armi ad aria compressa che i giovani usavano per fare tiro al bersaglio su statue di cariche dello Stato presenti in zone abbandonate di Genova, sognando stragi sul modello di quelle compiute nelle scuole, da loro apprezzate .Il 21 enne residente a Vallo della Lucania è uno studente universitario di psicologia con la passione per la criminologia tanto che avrebbe detto di essersi avvicinato a questi fatti di sangue nel corso dei suoi studi e dichiarandosi estraneo all’uso di materiale pedopornografico. Secondo le accuse avrebbe manifestato interesse in particolare per gli atti di autolesionismo che giovani ragazze si procuravano per lui. Con ogni probabilità nei prossimi giorni sarà interrogato proprio a Vallo della Lucania, dove è ristretto nell’abitazione dei genitori,su delega della magistratura genovese.
Daria Scarpitta