Prosegue ad oltranza la protesta dei lavoratori del Corisa4 incatenati davanti al monumento dei caduti in Piazza Vittorio Emanuele a Vallo della Lucania da lunedì scorso. Lamentano di essere inoperosi a causa della chiusura dell’impianto di differenziazione del secco di Casal Velino. Un problema che va avanti da oltre un anno . 12 mesi fa infatti gli operai già protestavano sul tetto dell’impianto, chiuso perché in sostanza non ci sono risorse per tenerlo in vita anche dopo il passaggio di titolarità dal Consorzio alla Yele. Ora questa nuova forma di protesta nella convinzione che servano azioni eclatanti per salvare la situazione. Recentemente gli operai sono stati messi in ferie forzate retribuite o ancora con la reperibilità a casa. Insomma vengono pagati, seppure con ritardo, per non lavorare, cosa denunciata dagli stessi lavoratori. Una tale situazione del resto non fa ben sperare per il futuro. Gli stipendi non arrivano con regolarità e alcuni vantano diversi mesi di arretrato. Il loro appello perciò si rivolge in primis al Commissario liquidatore del Corisa4 Domenico Del Gaudio a cui chiedono il pagamento di almeno 5 mensilità e la riapertura dell’impianto di Casal Velino. ma la questione è ancora più ingarbugliata visto il recente riordino del settore dei rifiuti con il passaggio delle competenze ai Comuni e i lunghi dibattiti anche con l’assessore Bellacosa sul possibile ruolo della società provinciale Ecoambiente. I lavoratori però non mollano in attesa di risposte concrete.
Daria Scarpitta