“Non abbiamo fatto accordi con nessuno. Che io sappia quando mi sono candidato, il segretario del Pd era nella lista avversaria. Chi rappresenta ora questo partito?” Così il vicesindaco di Vallo della Lucania Marcello Ametrano replica dopo che il Partito Democratico per non andare all’opposizione aveva chiesto, tra l’altro, l’azzeramento della Giunta e la risoluzione delle incompatibilità istituzionali in amministrazione, facendo pensare proprio alla posizione di Ametrano, vicesindaco e Presidente della Yele. In merito dunque all’aut aut presentato dal Pd, Ametrano si allinea con il primo cittadino Aloia che ieri pure aveva messo l’accento sullo stato confusionario in cui negli ultimi tempi sembrava versare il partito , rispondendo laconicamente: “Quale Pd?” e dando segno di non voler scendere a patti. Il riferimento è alla spaccatura subita dal partito a seguito proprio delle elezioni comunali. L’area facente capo ad Antonio Bruno, si schierò con la lista di Emilio Romaniello, mentre Simone Valiante si accordò per sostenere Aloia. L’amministrazione quindi disconosce il partito, essendo diviso e non chiaramente collocato, almeno fino a ieri, e ribadisce la propria elezione tramite lista civica. Ma è lo stesso Antonio Valiante a rimandare le affermazioni al mittente. “Ci sono degli assessori del Pd eletti con Aloia.- dice- Non possono non tenerne conto.” E poi aggiunge “Queste sono cose che vanno risolte a livello locale” e fa prevedere trattative in corso con il primo cittadino per giungere ad una soluzione. Intanto, però, è proprio il vicesindaco Ametrano al centro delle ultime bufere politiche. Velatamente additato come incompatibile dal Pd, è chiaramente chiamato in causa dall’assessore defenestrato Miraldi che proprio ieri ha fatto affiggere nella sua cittadina la lettera al sindaco inviata per chiarire la propria posizione. “Nella lettera di dimissioni che le avevo consegnato e che non ha letto- si legge – c’era il mio disappunto per il modo di fare politica e per la scoperta che essendomi candidato con Aloia sindaco, mi ritrovavo invece un Ametrano primo cittadino”. Miraldi contesta anche le decisioni prese proprio nel settore dei rifiuti dove non sono state mai prese in considerazione, fa sapere, né la sua proposta di stendere un nuovo piano tariffario, né quella di far risparmiare i cittadini sui servizi che non ricevono, come la consegna delle buste per l’organico. Insomma Miraldi apre il vaso di Pandora dopo la sua uscita e mette in evidenza il ruolo centrale di Ametrano che non ci sta e replica: “Io non ho nessun potere. Risponderò nel prossimo consiglio comunale con gli atti che dimostrano il mio lavoro”.
Daria Scarpitta