Non c’è stato nemmeno il tempo di presentarlo, che il progetto preliminare relativo alla riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele a Vallo della Lucania ha scatenato un vespaio. Un intervento che, a detta di molti, così come ipotizzato, sarebbe inutile e dispendioso, dal momento che all’importo presumibile dei lavori pari a 3 milioni e 717mila euro, non corrisponderebbe una azione commisurata. Piazza Emanuele in linea di massima resterebbe quella che è; sbirciando dai prospetti pubblicati sul web l’unica modifica che salta agli occhi è quella riguardante la pavimentazione: dai caratteristici “san pietrini” si passerebbe a delle lastre rettangolari. Ma se dagli arredi nulla o quasi si evince, le peculiarità, come annunciato dal sindaco Aloia, sono impresse negli elementi innovativi inseriti all’interno del progetto di riqualificazione. Dagli stalli per le biciclette elettriche al w ifi libero, dal totem informativo elettronico al defibrillatore per arrivare alla videosorveglianza. Ma tanto non basta ad azzerare perplessità e proteste. Le prime reazioni sono state quelle degli imprenditori economici del luogo, tant’è che a meno di 24ore dalla presentazione dell’intervento di restylin la consulta dei commercianti e degli artigiani vallesi ha avviato una petizione popolare. Una raccolta firme affinché, come primo punto sia rivalutata l’idea di voler chiudere al traffico l’agorà cittadina e in generale sia ripensato l’intero progetto, tenendo conto proprio delle opinioni di chi sul territorio opera. Pesanti critiche giungono anche da parte di Dino Ruocco, che lo scorso ottobre ha preso le distanze dall’amministrazione Aloia; tra gli aspetti contestati c’è “l’incongruenza con l’adozione del Puc nel quale, ha spiegato Ruocco, sono previsti dei posti auto proprio in piazza Vittorio Emanuele. Cosa che, invece, ha sottolineato il dissidente, non prevede il progetto preliminare, poiché dovrebbe, addirittura, restare chiusa al traffico veicolare. E’ chiaro che per ragioni di tempistica, ha concluso Ruocco, si è tralasciata la progettualità”. Critico anche il rappresentante locale del Pd Antonio Bruno “sia la presentazione che l’eventuale accoglimento di spunti sono una farsa, ha detto, il bando per accedere ai finanziamenti scadrà il 14 gennaio e questo la dice lunga”. Diplomatico il commento del presidente dell’Ance Salerno Antonio Lombardi: “Tutto è perfettibile, ha rimarcato Lombardi, chiaro è che bisogna quantomeno discutere con la cittadinanza per arrivare ad una progettazione condivisa”.
Roberta Cosentino