E’ scontro tra il Comune di Vallo della Lucania e la Società del costruttore Antonio Lombardi. Oggetto del contendere la tanto discussa piscina coperta inaugurata a maggio dello scorso anno, dopo una fulminea ripresa dei lavori che sembravano ormai arenati da anni. La Società Lombardi, che si era occupata di queste opere, lo scorso aprile ha presentato Domanda di Arbitrato citando il Comune di Vallo davanti al Collegio Arbitrale che era stato individuato, nel contratto stipulato con l’Ente, come organo deputato a dirimere eventuali controversie sorte in merito proprio al rapporto di lavoro in atto per il completamento della piscina. L’impresa di costruzioni, infatti, chiede che il Comune onori i suoi debiti e versi gli oltre due milioni di euro dovuti a vario titolo alla società prendendosi carico anche delle spese della stessa controversia. Antonio Lombardi, titolare dell’impresa, contesta che da quando la piscina è stata completata il Comune di Vallo non ha pagato ne’ i lavori eseguiti ne’ le riserve fatte durante l’esecuzione delle opere, cioè quei lavori in più, non previsti in un primo momento, come la sistemazione dell’esterno, resisi necessari però per inaugurare e rendere fruibile l’impianto. Il Comune di Vallo della Lucania, però, non ci sta. Una delibera di Giunta dello scorso 11 Giugno stabilisce che l’Ente si costituirà davanti al Collegio Arbitrale per resistere alla Domanda posta dalla Società Lombardi, per sentir dichiarare la piena legittimità dei provvedimenti e delle procedure adottati nel corso dell’esecuzione del contratto di appalto e veder rigettate tutte le richieste avverse, fra cui anche il pagamento delle spese di controversia. Per questo il Comune ha dato mandato per la difesa all’avvocato Filippo Lattanzi del Foro di Roma, un mandato del valore complessivo di diecimila euro. Ciò che al Comune non va giù sono i due milioni di euro richiesti dalla Lombardi Costruzioni “ Non riconosciamo quelle somme- ha detto il Sindaco di Vallo Antonio Aloia- Non sono reali. Ci dispiace che una ditta locale arrivi a chiedere con noi l’Arbitrato, ma procediamo con serenità confidando nella magistratura e in chi ci rappresenta”.
Daria Scarpitta