Si aggiunge un nuovo capitolo alla triste e delicata vicenda del bambino conteso nel Vallo di diano. Ieri, il papà, un operaio di Sant’Arsenio, nel corso dell’udienza per il divorzio dalla sua ex consorte, una 40enne venezuelana, finalmente, dopo tre anni, avrebbe dovuto riabbracciare il suo figlioletto. Ma nonostante gli accordi così non è stato. Nemmeno ieri la donna ha fatto rientrare il piccolo in Italia e per di più si è resa irrintracciabile. La sudamericana appena qualche settimana fa era stata arrestata per il reato di sottrazione di minore all’estero, ma a distanza di qualche giorno il Riesame l’aveva rimessa in Libertà. Non poteva comunque allontanarsi dall’Italia, tant’è che le era stato anche ritirato il passaporto. Poi martedì scorso l’intesa tra i due genitori dinanzi al giudice del palazzo di giustizia di Sala Consilina, ma ieri mattina l’ennesimo colpo di scena. Ora sono nuovamente ripartite le ricerche per rintracciare la donna, anche se non è escluso che possa aver lasciato l’Italia servendosi di altre strade. Sarà comunque la procura della repubblica di sala consilina , ora a verificare i motivi dell’assenza e ad adottare , eventualmente i provvedimenti del caso. Ad oggi, pare che il ritorno del minore in Italia, oltre alla giustizia Italiana, sia stato intimato anche da quello venezuelano al termine dei tre gradi di giudizio, riconoscendo così il reato di sottrazione del minore da parte della madre. Intanto proprio in queste ore sembrerebbe che il Presidente del Tribunale di Sala Consilina Sergio Antonio Robustella, abbia deciso per l’affidamento esclusivo del bimbo al padre, riservando alla madre la possibilità di vedere il figlio per due volte la settimana, in presenza del padre o di persona di fiducia del padre; alla madre, inoltre sarebbe stato imposto l’obbligo di corrispondere 300,00 euro mensili al padre per il mantenimento del piccolo.
Roberta Cosentino